Mesagne: 1 milione di euro di rimborso Tari In evidenza

Dicembre 04, 2017 3555

rifiuti via rosamarinaAmmonterebbe a 1 milione di euro il rimborso che il Comune di Mesagne

dovrebbe effettuare nei confronti dei contribuenti che dal 2014 al 2017 hanno pagato la Tari con la tariffa errata. Il dato, naturalmente, è solo ufficioso giacché il Comune ad oggi è, a suo dire, ufficialmente impegnato a fare i calcoli dell'errore commesso in fase di imputazione della tassa sui rifiuti. D'altronde si può comprendere l'imbarazzo degli amministratori nell'ammettere questo macro errore che, per la verità, è l'unico commesso in provincia di Brindisi poiché tutti gli altri Comuni hanno ben applicato la legge come, peraltro, in quasi tutta Italia. Inutile dire che a Mesagne i cittadini si stanno già organizzando per chiedere il rimborso di quanto dovuto. C'è chi, infatti, per gli anni in questione dovrà ricevere un cospicuo rimborso. Così, in attesa che il Comune ufficializzi la decisione assunta su tale problema e spieghi ai cittadini come fare per chiedere il rimborso delle somme versate, ma non dovute, il mondo politico si divide tra coloro, Progettiamo Mesagne, che spingono l'ente a chiarire i fatti, e i partiti di opposizione istituzionali presenti in Consiglio, Partito democratico, Mesagne con Guarini sindaco e il Gruppo Misto con Dimastrodonato, che fino ad oggi sono rimasti muti senza esprimersi né prendere una posizione ufficiale. In perfetta par condicio con la maggioranza di governo. Se la cifra di 1 milione di euro sarà confermata il Comune cadrà in una profonda crisi poiché non è nelle condizioni finanziarie di effettuare il rimborso. L'alternativa? Prendere i soldi dagli stessi cittadini aumentando la tassazione. Comunque vadano le cose a pagare sarà sempre il cittadino onesto che non elude e paga mentre gli altri, quelli che giornalmente imbrattano la città abbandonando l'immondizia nelle strade, continueranno a farla franca in barba a qualsiasi controllo e disposizione legislativa. «Per il sindaco Molfetta è sempre colpa degli altri: dei funzionari, della legge che è poco chiara o magari dei precedenti amministratori e quindi, come al solito, fa il “Ponzio Pilato", se ne lava le mani come se lui fosse sbarcato dalla luna nel 2015», ha tuonato Antonio Calabrese, coordinatore di Progettiamo Mesagne, che ha ricordato come nel 2014 il sindaco «era il capo gruppo di Sinistra Unita e quindi influente esponente della maggioranza che sosteneva la consiliatura Scoditti, fra l'altro gli assessori al bilancio, quindi responsabili anche del settore tributi, facevano riferimento alla sua parte politica». Accuse piuttosto pesanti quelle avanzate dal coordinatore di Progettiamo che ha messo in rilievo che «serietà avrebbe voluto non solo di controllare l'operato degli uffici ma anche di ascoltare bene e con molta attenzione i rilievi fatti dall'allora opposizione che fra il settembre e l'ottobre 2014 fece presente, attraverso interrogazioni, lettere, eventi pubblici, l'incongruenza e l'illogicità di certi calcoli presentando a riprova dei suoi assunti i vari regolamenti di altre città dove, fra l'altro, le pertinenze adiacenti le abitazioni venivano considerate superfici delle stesse abitazioni e non unità abitative a se stanti».  

Ultima modifica il Lunedì, 04 Dicembre 2017 09:54