hanno concluso una complessa attività investigativa nel Settore della Spesa Pubblica che ha consentito di accertare un mancato introito per il Servizio Sanitario Nazionale quantificato in oltre 130 mila Euro. L’indagine ha riguardato i processi di riscossione dei cosiddetti “ticket sanitari” - per il periodo dal 2013 al 2016 - dovuti per le prestazioni di pronto soccorso eseguite nei presidi ospedalieri dipendenti dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Brindisi. I finanzieri hanno esaminato circa 8.000 prestazioni di pronto soccorso eseguite in regime di “codice bianco”, previsto per i casi non connotati da gravità/urgenza che non richiedono un ricovero ospedaliero e per i quali la vigente normativa regionale fissa il pagamento del ticket da parte dell’assistito, salvo esenzioni, di una “quota minima” pari a 25 euro. Escluse, quindi, dall’analisi le prestazioni cc.dd. “codice rosso” e “codice giallo” - per le quali è prevista l’esenzione dal ticket – le fiamme gialle hanno accertato che circa 2.000 assistiti hanno omesso di versare la quota prevista per la prestazione medica ricevuta. Il danno patrimoniale subito dall’A.S.L., in conseguenza delle irregolarità riscontrate, è stato quantificato in oltre 130 mila euro ed ha formato oggetto di segnalazione alla Direzione Regionale dell’Ente, per l’avvio delle procedure di riscossione mediante iscrizione a ruolo delle somme non versate a carico degli assistiti. Eventuali responsabilità erariali in merito agli ammanchi constatati saranno valutate anche dalla Procura Regionale della Corte dei Conti, opportunamente notiziata dell’esito delle attività. L’operazione di servizio rientra nel più ampio quadro delle attività di intensificazione dell’azione di controllo della Guardia di Finanza, forza di polizia economico-finanziaria a tutela della Spesa Pubblica Sanitaria. In tale contesto, si inserisce la recente proroga del “Protocollo d’intesa” tra la Regione Puglia ed il Comando Regionale della Guardia di Finanza a conferma della prosecuzione di una sinergia operativa su tutto il territorio regionale, secondo un percorso già avviato da tempo e che, nel corso del 2017, ha consentito di accertare frodi in materia di Spesa Sanitaria per circa 10 milioni di euro e di segnalare alla Procura Contabile un danno erariale pari a 15,5 milioni di euro.
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