per il mancato finanziamento di 4 milioni di euro della rigenerazione urbana. Il progetto, complessivo di 6 milioni di euro riguardante le città di Mesagne, Latiano e Oria, si è classificato al sessantesimo posto, con la clausola "ammissibile ma non finanziabile". Ne saranno finanziati solo 24 perciò sperare in un ripescaggio è davvero arduo. E' l'ultimo finanziamento, dopo Eurovelo5, la pista ciclabile che doveva collegare Londra con Mesagne, che il Comune di Mesagne non riesce a ottenere. I 4 milioni di euro del progetto mesagnese erano destinati alla rigenerazione del centro storico e di alcuni immobili comunali di particolare pregio. Ed è polemica con Progettiamo Mesagne che lancia strali verso l'Amministrazione Molfetta. I finanziamenti della rigenerazione sono scaturiti dalla necessità di affrontare la sfida dello “sviluppo urbano sostenibile” attraverso interventi che perseguano in maniera sinergica più obiettivi specifici, così come individuati negli strumenti di programmazione comunitaria, che ha portato alla definizione di un asse prioritario a ciò dedicato che riconosce la peculiarità degli aspetti squisitamente territoriali prevedendo per lo sviluppo urbano sostenibile l’adozione di strategie basate su azioni integrate che siano in grado di rafforzarsi vicendevolmente. La rigenerazione di tali aree doveva avere come fine l'innalzamento della loro vivibilità e qualità, anche architettonica, la riduzione del disagio abitativo, la loro riqualificazione ecologica finalizzata alla riduzione del consumo delle risorse e alla chiusura dei cicli naturali. «Al momento non possiamo che registrare l'ennesimo flop che, oltre ad aver causato una perdita di opportunità per il nostro territorio, ha determinato un notevole spreco di risorse pubbliche tutto a svantaggio della collettività», ha esordito Antonio Calabrese di Progettiamo Mesagne secondo cui sono «tanti i progetti andati in fumo in questa consiliatura: dal finanziamento del restauro del castello a quello dei fondi per la ristrutturazione degli impianti sportivi del Coni, ad Eurovelo 5, alla rigenerazione urbana. Su questo l’Amministrazione dovrà necessariamente interrogarsi. Come vengono seguiti questi progetti, sia nella fase di realizzazione che nella fase istruttoria?». Scomode le accuse di Calabrese: «Finora i risultati sono stati pessimi per non dire imbarazzanti - ha precisato Calabrese -. Intanto continuiamo a navigare a vista, senza una guida politica sicura, sovraccarica di deleghe fondamentali per la gestione di una città che certamente vanno a detrimento del buon andamento dell’attività amministrativa». Infine, Calabrese ha detto: «È arrivato, a nostro avviso, il tempo di fare delle scelte: o si cambia definitivamente passo o si dovrà prendere atto di un clamoroso fallimento traendone le dovute conseguenze».
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