Mesagne non ha un valido piano di Protezione civile

Ottobre 11, 2018 1794

protezione civile scuola media aldo moro.esercitazione.2Il periodo delle piogge è arrivato e la città di Mesagne

continua ad affrontarlo senza un piano d’intervento e senza un aggiornamento del piano della protezione civile. Il risultato è che le bombe d’acqua, i cui effetti possono esse mitigati, continuano ad allagare la città. La denuncia, in tal senso, è giunta da Antonio Calabrese, coordinatore di Progettiamo Mesagne, che ha espresso una pubblica opinione nei confronti dell’Amministrazione comunale contestando la soluzione al problema proposto dall’assessore D’Ancona. Cioè aumentare il numero di caditoie per assorbire un maggiore volume di acqua pluviale. E farlo durante i restyling delle vie. “Per a questione allagamenti occorre puntualizzare che le azioni proposte dall’assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’ancona, tese a fronteggiare il fenomeno degli allagamenti, appaiano deboli e per certi versi paradossali”, ha tenuto a precisare Calabrese secondo cui prima “di “scaricare” alcune responsabilità sui cittadini, rei di contribuire agli allagamenti in quanto svuoterebbero l’acqua piovana dai propri lastrici solari nella fogna bianca, si guardi invece alle “falle” evidenti che si trovano nell’azione amministrativa promossa dall’assessore e dalla giunta in generale”. Per Calabrese per affrontare al meglio il fenomeno “non serve solo pulire una tantum le caditorie, ma occorre un nuovo piano d’intervento che tenga conto di questi nuovi fenomeni atmosferici, come le bombe d’acqua, frutto dei cambiamenti climatici”. Tuttavia, secondo il coordinatore di Progettiamo Mesagne “occorre, innanzitutto, aggiornare il piano di protezione civile, fermo oramai da qualche anno, adattandolo alle nuove esigenze. Occorre pensare ad un nuovo sistema di manutenzione delle griglie e delle caditorie; occorre sollecitare gli enti preposti, pena denunce alle autorità giudiziarie, a pulire i canali di scolo, come il canale Capece ad esempio, delle campagne circostanti che molto spesso riportano le acque piovane in città”. Per l’assessoreRoberto D’Ancona “bisogna pianificare un piano di investimenti che ci possa permettere, durante la ristrutturazione delle varie strade, l’inserimento di altre caditoie”. Contrario dalla risposta Antonio Calabrese. “Ci chiediamo – ha fatto notare il coordinatore - perché non si è previsto di farlo con il piano strade che si sta realizzando in questi mesi? Abbiamo speso 3 milioni di euro, contraendo peraltro un mutuo pagato dai cittadini, e non si è pensato di inserire nel progetto un numero adeguato di caditoie idonee a far defluire un maggior quantitativo di acqua piovana? E ora dovremmo trovare altri soldi per queste esigenze? Impresa ardua se non impossibile attese le difficoltà per questa Amministrazione sia di gestire il bilancio comunale che di intercettare finanziamenti”.