I militari operanti, nel corso del controllo eseguito al fine di accertare anche il rispetto delle particolari prescrizioni imposte con il provvedimento restrittivo cui il soggetto è sottoposto, con l’ausilio di personale ENEL hanno accertato altresì che era stato realizzato un allaccio abusivo direttamente al cavo di fornitura Enel mediante un cavo elettrico di cm 50 che, by-passando il contatore elettrico, consentiva di eludere le misurazioni. Si è appurato in sostanza che l’allaccio abusivo consentiva il prelevamento di cospicui quantitativi di energia elettrica per alimentare l’impianto di illuminazione dell’abitazione, nonché i numerosi elettrodomestici presenti, tra i quali una stufa, una pompa idrica e un televisore.
Sono tuttora in corso accertamenti finalizzati a quantificare l’ammontare dei prelievi effettuati. È bene precisare che, questi sistemi fraudolenti di acquisizione dell’energia elettrica, possono creare possibili pericoli per la pubblica incolumità, per la mancata messa i sicurezza da parte di personale specializzato, in considerazione di eventuali “elettrificazioni” di pareti e/o oggetti in ferro presenti nelle vicinanze dell’allaccio abusivo. Inoltre, come espressamente previsto dal Codice Penale, l’energia elettrica e ogni altra energia che abbia valore economico, agli effetti della legge penale, si considera “cosa mobile”; essendo stato manomesso il cavo di proprietà dell’Enel e avendo by-passato il contatore mediante un altro cavo, ricorrendone pertanto specifiche circostanze aggravanti, l’arrestato, già conosciuto agli operanti, risponderà del delitto di furto aggravato, condotta punita dal legislatore con la pena della reclusione da uno a sei anni e con la multa da € 103 a € 1.032,00.