risolvere una vicenda piuttosto spinosa che è scoppiata a Mesagne: l’adozione, nel prossimo anno scolastico, della settimana corta presso la scuola media “Materdona-Moro”. Sulla decisione, presa a maggioranza nel Consiglio d’istituto, ha pesato il voto della preside, Mina Fabrizio, che ha fatto pendere la bilancia dalla parte di coloro che volevano accorciare la settimana e, di conseguenza, aumentare il numero di ore di lezioni giornaliere. Contrari all’adozione sono stati una parte dei genitori e diversi docenti. La vicenda è finita sul tavolo del provveditore regionale agli studi che è stato chiamato ad esprimersi. L’intero episodio ha visto la sua genesi nel dicembre dello scorso anno quando un gruppo di genitori aveva presentato al Consiglio di istituto della scuola media “Materdona-Moro”, due plessi unificati in uno, un’istanza, firmata da diversi genitori, con la quale si chiedeva per l’anno scolastico 2019/2020 l’adozione della settimana corta, dal lunedì al venerdì, con l’orario 8 – 14. Il Consiglio d’istituto dopo ampia discussione aveva votato sulla proposta causando una situazione di stallo poiché i voti erano 9 a 9. A far decidere per l’adozione del nuovo piano era stato il voto favorevole della dirigente scolastica. Una scelta, tuttavia, non condivisa da gran parte del corpo docente he si è schierato contro la proposta. La giustificazione di coloro che non volevano la settimana corta e, e il conseguente, allungamento dell’orario di studio era la preoccupazione del calo di attenzione, nell’ultima ora, da parte degli studenti poiché stanchi e affamati. A far scoppiare la querelle sono stati sia i genitori degli studenti che già frequentano il plesso, che non avevano firmato la petizione, sia i genitori dei ragazzi che l’anno prossimo frequenteranno le prime classi. A questo punto è scoppiata la querelle tra le varie parti in causa. Alla base della protesta c’è il mancato coinvolgimento di tutti i genitori nella decisione adottata dal Consiglio d’istituto. In pratica alcuni di essi hanno chiesto alla preside “di rispettare la normativa in materia e consultare le famiglie prima di prendere decisioni così importanti. Il Consiglio d’istituto ha approvato il nuovo orario senza il parere consultivo dei genitori e del collegio dei docenti”. In questo marasma di polemica c’è chi, da parte dei genitori, ha pensato di inviare un esposto all’ufficio scolastico regionale affinché si pronunci sul deliberato del Consiglio d’istituto.
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