il risultato delle europee dove il M5s e la Lega si sono attestati al primo e al secondo posto con soli 30 voti di differenza. Alle Amministrative questa situazione è stata, come ci aspettava, ribaltata. Purtroppo, durante le fasi di scrutinio la presidente del seggio è stata denunciata per omissione di atti di ufficio. La presidente, infatti, si è rifiutata di mettere a verbale alcune eccezioni sollevate dal rappresentante di lista dell’associazione “La M”. Sul posto sono intervenuti i vigili urbani e i carabinieri che hanno invitato la donna a inserire sul verbale le asserzioni del rappresentante politico. Al suo diniego l’hanno denunciata alla Procura della Repubblica di Brindisi per omissioni di atti d’ufficio. Altra notizia degna di nota è legata allo spoglio delle schede dove si è notato un voto disgiunto tra i candidati consiglieri della coalizione “Insintonia” e il loro candidato sindaco. I loro voti, infatti, hanno superato la soglia di sbarramento del 50%. Lo scrutinio delle schede è iniziato regolarmente alle ore 14,00 con scrutatori e presidenti di seggio schierati per lo spoglio. Di fronte a loro un nutrito drappello di rappresentanti di lista pronti a dare battaglia per ogni scheda scrutinata sulle varie incertezze che si presentavano. La prima sezione a consegnare gli atti presso l’ufficio Elettorale del Comune di Mesagne, alle ore 16.00, è stata la numero “15 speciale” collocata presso l’ospedale “San Camillo de Lellis”. Hanno votato 5 pazienti. In pieno fermento i comitati elettorali dove i dati ufficiosi arrivavano direttamente dai rappresentanti di lista. Alle ore 16,00 su 2.200 schede scrutinate la coalizione di Toni Matarrelli aveva ottenuto il 50% di preferenze, seguito dalla coalizione di centrosinistra, con la candidata sindaca Rosanna Saracino con il 26% di voti. Dietro seguivano Carmine Dimastrodonato, per il centrodestra con il 12 %, Carlo Ferraro per il M5s con il 7% e, infine, Antonio Calabrese, Italia in comune, con il 6%. Questo dato ha causato una certa inquietudine nella coalizione “Insintonia” e una fibrillazione nelle altre coalizioni poiché ha fatto comprendere che Matarrelli poteva essere battuto. Così, con il trascorrere delle ore si è compreso che la città di Mesagne ieri sera non avrebbe avuto il suo sindaco. Infatti, bisognerà attendere la fase del ballottaggio del prossimo 9 giugno per conoscere chi tra Matarrelli e Saracino diventerà il primo cittadino. In questi quindici giorni ci sarà uno scenario politico in piena evoluzione in cui le cinque coalizioni si confronteranno per cercare di siglare un accordo, un apparentamento, che possa garantire loro il governo della città. Si potrebbe ipotizzare, addirittura, un accordo delle quattro coalizioni contro quella di “Insintonia” a guida di Matarrelli. Non è fantapolitica poiché già prima della campagna elettorale c’è stato un confronto tra le coalizioni in corsa perciò un contratto di governo non sarebbe una soluzione impercorribile. Inoltre, c’è da fare notare che nella fase di ballottaggio l’interesse degli elettori ad andare a votare, generalmente, ha un calo vistoso che lascia una larga incertezza sul risultato finale. La possibilità che si verifichi una situazione di “anatra zoppa” è tutt’altro che remota. Il risultato finale vede la candidata del centrosinistra, Rosanna Saracino, al 27,94%; il candidato delle liste civiche Toni Matarrelli al 47,20%; Antonio Calabrese, Italia in comune, al 5,06%; Carmine Dimastrodonato al 13,47%; Carlo Ferraro al 6,33%.
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