che hanno colpito una parte del leccese ma non dalla pioggia battente che, sotto forma di bombe d’acqua, si è abbattuta su alcune realtà territoriali. A farne le spese è, ancora una volta, il comparto agricolo che sta subendo danni gravissimi da queste stranezze metereologiche. Basti pensare che dal 1° gennaio al 31 maggio 2019 si sono abbattuti, secondo il pluviometro ufficiale del Comune di Mesagne, 306 millimetri di pioggia mentre nell’intero 2018 ne sono caduti 309 millimetri. Nel solo mese di maggio 2019 sono caduti 89 millimetri di pioggia. Su 31 giorni ha piovuto in 11. In ogni modo nel fine settimana il tempo dovrebbe stabilizzarsi anche perché tra 17 giorni è estate. Già da stamattina in alcune zone gli agricoltori entreranno con i loro mezzi nei terreni, non allagati, per irrorare le colture ed evitare l’insorgere di alcune patologie. “Le piogge persistenti stanno creando non poca difficoltà ai nostri produttori – ha confidato Angelo Maci, presidente di Cantine Due Palme e vice presidente nazionale di Uecoop – alcuni terreni dei soci in agri leccesi sono stati devastati dalla grandine. Fortunatamente da noi è giunta solo la pioggia che, in ogni modo, ha allagato i terreni e impedito ai mezzi agricoli di entrare a lavorare”. Sul target della qualità del prodotto la pioggia di questo periodo non incide. “Potrebbe incidere invece – ha concluso il presidente Maci – sul quantitativo di uve prodotte. Lo vedremo nelle prossime settimane quando il tempo si sarà stabilizzato e si potranno riprendere le operazioni colturali”. Anche Filippo De Miccolis Angelini, presidente provinciale di Coldiretti, è piuttosto preoccupato dal clima anomalo che ha caratterizzato la primavera 2019. “Appena smesso il temporale di domenica ho fatto con i miei collaboratori una ricognizione dei danni - ha spiegato il presidente De Miccolis – devo dire che qualche grandine si è avuta in territorio di Francavilla. Per il resto solo pioggia che, in ogni modo, ha acuito i problemi già esistenti per le colture orticole. Le angurie, i meloni brindisini e i cocomeri sono in affanno o meglio rischiano l’asfissia a causa dell’acqua che ristagna nei campi. Stessa cosa per i pomodori che stentano a germogliare”. Anche le colture cerealicole, come il grano e il frumento, rischiano l’insorgere di alcune patologie che portano al marciume della pianta. Tuttavia, c’è anche un altro settore che sta subendo danni dal maltempo: il turismo agricolo. “Certamente – ha confermato il presidente Coldiretti – anche i turisti hanno disdetto le prenotazioni a causa del maltempo. Questo incide anche sulla vendita dei prodotti a chilometro zero direttamente nelle aziende”. Infine, Filippo De Miccolis Angelini ha detto: “Mi auguro quanto prima interventi da parte della Regione e dello Stato, sia in un’ottica di utilizzo dei fondi esistenti, anche di origina comunitaria, che in un’opera di novella normativa del sistema delle assicurazioni e della gestione della calamità all’interno della legge 102”.
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