in onore della Vergne del Carmelo. Il comitato feste patronali potrebbe decidere di svolgere solo i riti religiosi poiché al momento sono venuti meno gli oboli delle grandi aziende e commercianti. Lo stesso comitato ha rimesso nelle mani del sindaco una eventuale mediazione per salvare il triduo di festeggiamenti civili. Il sindaco Matarrelli ha convocato per oggi alle ore 17,30 gli operatori commerciali, i cittadini e il comitato in Comune per discutere dell’argomento. Dunque, tra poco meno di un mese la città di Mesagne festeggerà la sua Patrona, la Vergine del Carmelo, con un triduo di iniziative religiose e civili. Una festa che affonda le sue radici nella notte dei tempi e che prevede luminarie, bancarelle, fuochi pirotecnici, giostre e tanta musica. La festa si svolge nei giorni 15, 16 e 17 luglio. Nella serata finale del 17 sul palco ci sarà il cantante Giuliano Palma. Come ogni anno la festa è organizzata dal Comitato Festa patronale con un contributo economico da parte del Comune. Quest’anno la commissaria prefettizia, Erminia Cicoria, ha investito 12 mila euro. Per organizzare l’intera feste ce ne vogliono circa 45 mila. Da qualche anno il comitato ha deciso di non questuare nella città a chiedere soldi ma ha collocato nei pressi di piazza Vittorio Emanuele una casetta il legno dove riceve gli oboli direttamente dai cittadini. Del comitato fa parte anche don Gianluca Carriero, arciprete e parroco della chiesa Matrice, che ha voluto scrivere una lettera aperta ai suoi concittadini. “Mi piace parlare di partecipazione, perché, è vero, la festa si realizza e sostiene con “i nostri contributi”, ma l’offerta, l’obolo, la libera oblazione, non sono la nostra delega a qualcuno – gli amici del Comitato Feste Patronali - perché realizzi qualcosa a nome di tutti”, è l’incipit con cui il sacerdote ha iniziato la sua nota epistolare -. La delega, anche quando interessa questo ambito della vita sociale e religiosa, la festa, non ci aiuta; ci mette nella condizione di lamentarci, pretendere, sospettare, bloccare gli entusiasmi. Puntiamo, invece, alla partecipazione, alla corresponsabilità anche in questo aspetto della nostra vita cittadina”. “Nella festa patronale, attorno a Maria -, ha continuato don Gianluca - Mesagne nell’accoglienza ritrova la sua più profonda identità e la sua più alta vocazione. Ci riscopriamo profondamente mesagnesi quando, in semplicità, sobrietà e trasparenza, e nell’incontro cordiale, creiamo le condizioni per accoglierci e accogliere, abbracciarci e abbracciare, assicurarci vicinanza e accompagnare. È quanto avviene per noi e per quanti nei giorni della madonna del Carmine, si portano nella nostra chiesa Madre, nel Santuario del Carmine, nelle nostre vie e piazze, addobbate a festa”. Quindi l’invito di don Gianluca di rendere possibile la “festa del cuore e della città, partecipando, sicuramente con il nostro personale e libero contributo, ma impegnandoci anche a valorizzare la proposta di preparazione che i Padri Carmelitani offriranno alla comunità cittadina, con la novena che si svolgerà presso la Basilica del Carmine; a celebrare la memoria della Vergine Maria, ben disposti, preparandoci con la confessione sacramentale e compiendo gesti pace, di perdono e di accoglienza; a recuperare, magari, il senso del lampioncino della festa, da esporre fuori dalle nostre case, segno di annuncio e di accoglienza”.
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