tra alcuni commercianti ambulanti e un disabile in carrozzella. Quest’ultimo voleva andare al bar per prendere una bibita fresca e non poteva farlo poiché i commercianti, che il lunedì svolgono il mercatino in piazza IV Novembre, avevano occupato con il loro stand l’unico scivolo disponibile. Da ciò è nato il parapiglia che per essere sedato ha richiesto l’intervento della polizia locale. Una vicenda che, in ogni modo, riverbera con i diritti delle persone disabili che devono essere salvaguardati. Una città civile, quale Mesagne è, non si può permettere queste sviste nell’era dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Per la verità il problema era nell’aria già da diversi giorni poiché dei cittadini avevano segnalato che la sera sul marciapiede di piazza IV Novembre non si può passare a causa dei tavoli che pub, bar e ristoranti posizionano. L’alternativa è camminare in strada alla mercé delle auto. Dunque, ieri mattina una querelle piuttosto accesa è scoppiata tra alcuni ambulanti, che avevano allestito il loro stand con la biancheria da vendere in piazza IV Novembre, e un disabile in carrozzella che reclamava il diritto a percorrere il marciapiede affinché potesse recarsi al bar per consumare una bibita. L'unico scivolo che poteva permettere il transito era stato occupato dallo stand di un commerciante. Da qui è iniziato un battibecco che per essere sedato ha richiesto l’intervento dei vigili urbani. Al termine il commerciante ha chiuso la sua attività, ha smontato tutto ed è andato via. “La richiesta che ha fatto il disabile in carrozzella è giusta – hanno commentato gli ambulanti – solo che il Comune di Mesagne deve dirci come ci dobbiamo comportare. Paghiamo l’occupazione del suolo pubblico per determinati metri quadrati, oltre che la tari per la spazzatura che produciamo. Questo è lo spazio che ci hanno assegnato relativamente a ciò che paghiamo. Se abbiamo occupato lo scivolo per disabili non è certo per nostra negligenza. Il Comune decida cosa fare, ci può anche spostare da qui l’importante è che noi possiamo lavorare in santa pace senza ledere nessun diritto”. Per superare questo problema qualcuno dei presenti ha avanzato l’ipotesi di utilizzare, la sera, parte del sagrato della Collegiata, di proprietà comunale, per collocare i tavoli. Sulla querelle è intervenuto l’assessore alle Attività produttive, Antonello Mingenti. “Non sono a conoscenza di questo problema che è precedente al mio insediamento – ha detto – in ogni modo adesso mi informerò presso gli uffici e, sicuramente, supereremo il gap lamentato dai commercianti”. Tuttavia, resta quanto mai basilare per il Comune di Mesagne, alla luce di questa problematica, regolamentare la materia anche perché, ogni giorno, la città è meta di centinaia di avventori he si riversano nei locali del centro. A dire il vero le leggi ci sono, i regolamenti anche. Bisogna solo applicarli. Si inizia dal controllare i dati della tosap, facilmente reperibili presso gli uffici tecnici e tributari, e si continua con il controllo in campo dei metri reali di occupazione del suolo poiché ci potrebbero essere degli abusi tra ciò che si paga e i metri che effettivamente si occupano. Una città civile, quale Mesagne è, deve rispettare la normativa.
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