per l’organizzazione: successi politici, organizzativi, rappresentativi. Ma, nonostante questo, non siamo sereni. Pensiamo alle condizioni della nostra agricoltura; ai ritardi accumulati nella mancata e necessaria integrazione della filiera produttiva, della trasformazione e della commercializzazione. Ci preoccupano i mancati processi di innovazione e di trasformazione. La xylella e la desertificazione produttiva. Insomma il contesto drammatico dal quale non riusciamo ad uscire. Eppure è possibile fare di più. Abbiamo il dovere di riprendere, in maniera coordinata, un processo di rilancio per il nostro settore che non può prescindere da studi, ricerche ed azioni convergenti (cultura imprenditoriale, processi formativi, riscoperta delle tradizioni, recupero delle sapienze e professionalità perdute, integrazione e cooperazione, tracciabilita e multi funzione). L’appello che ci sentiamo di lanciare è quello di abbandonare sterili e stucchevoli polemiche e lavorare, assieme, per offrire una prospettiva di lavoro di qualità e di reddito alle imprese ed ai lavoratori del settore agricolo. Chiudiamo l’anno consapevoli che possiamo farcela. Davvero. Auguri a tutti!
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