tornano a incrociare le braccia gli ex lavoratori Auchan del centro commerciale di Mesagne a causa dell’interruzione delle trattative, in atto al Mise, tra le organizzazioni sindacali e i rappresentanti di Margherita Distribuzione Spa. Il prossimo 31 dicembre, inoltre, scade il termine della ripartizione dell’attuale area vendite e, ad oggi, non c’è stata nessuna comunicazione circa le aziende subentranti e la collocazione dei 167 attuali dipendenti. Buio assoluto sul futuro lavorativo di questi uomini e donne che dal 29 settembre 2003 sono stati alle dipendenze del colosso commerciale francese. Pertanto le organizzazioni di categoria, Fispscat-Cisl,Filcams-Cgil e Uiltucs, sono sul piede di guerra e hanno proclamato due giornate di sciopero poiché vogliono comprendere quale sarà la portata dell'impegno del sistema Conad per offrire alternative occupazionali alle lavoratrici ed ai lavoratori attualmente occupati presso i punti vendita che passeranno nella titolarità dei propri consorziati e che subiranno delle riduzioni in termini di superficie di vendita, a seguito delle quali, inevitabilmente, verrà meno la garanzia della continuità lavorativa. Inoltre, i sindacati hanno richiesto che “la rivisitazione dei format non compatibili col sistema organizzativo di Conad avvenga non con il cedente, cioè Margherita Distribuzione SpA, ma con i singoli cessionari, i consorziati, al fine di non precostituire, nell'ambito di un'entità societaria destinata a liberarsi dell'intera rete di vendita entro giugno 2020, una sacca di lavoratrici e lavoratori in esubero e non più collocabili”, hanno spiegato i rappresentanti di Fispscat-Cisl, Filcams-Cgil eUiltucs. Come nelle precedenti occasioni di confronto, sia i rappresentanti di Ancd che di Margherita Distribuzione Spa non sono stati in grado di formalizzare la benché minima disponibilità relativamente ai punti esposti dalle organizzazioni sindacali. “Nessun chiarimento ci è stato fornito in ordine alle prossime fasi del piano di cessione a terzi della rete di vendita non opzionata da Conad”, hanno sottolineato le tre organizzazioni sindacali. Il rappresentante del Ministero per lo sviluppo economico, la sottosegretaria Alessandra Todde, ha, invece, sottolineato quanto auspichi che per la gestione degli esuberi vengano privilegiati gli strumenti di ammortizzazione sociale a carattere collettivo e condivisi con le organizzazioni sindacali, supportato dai rappresentanti delle Regioni, presenti, che hanno dichiarato “la propria piena disponibilità a rendersi compartecipi di un percorso teso a ridurre al minimo gli impatti occupazionali, nonché invitato l'impresa a fornire un quadro più chiaro delle criticità esistenti”. Infine, i sindacati hanno tenuto a far notare che “resta il fatto che la condotta aziendale sia del tutto inappropriata rispetto alla gravità della situazione in essere e profondamente irrispettosa dei 13.291 fra lavoratrici e lavoratori in attesa di avere risposte da chi ha pensato di acquisire un Gruppo che nel 2018 ha realizzato circa 4 miliardi di euro senza sapere bene cosa farne”.
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