Mesagne. Il Comune costruisce strada su terreno privato e risarcisce con 210mila euro

Dicembre 24, 2024 333

Una vicenda incredibile, ma vera, si è verificata a Mesagne. Una parte di via Indipendenza è stata costruita su una parte di terreno di proprietà di privati cittadini senza essere stato mai espropriato. Così, il Comune a diversi lustri di distanza si è trovato chiamato in giudizio dai proprietari che hanno chiesto un risarcimento economico di oltre 550 mila euro per il terreno utilizzato per costruire la strada. E dopo oltre 20 anni di battaglie legali nei giorni scorsi la vicenda è stata chiusa con una transazione bonaria tra le parti per un importo di 210mila euro. Un sospiro di sollievo l’avrà tirato il giudice autore della transazione poiché dopo tante proposte di conciliazione formulate negli anni, tutte respinte, ha potuto chiudere una diatriba legale piuttosto spinosa. Gli attori principali di questa vicenda sono due imprenditori che il 29 aprile 2004, per circa 41mila euro, avevano acquistato 14mila 822 metri quadrati di un terreno dal suo legittimo proprietario. Successivamente i nuovi proprietari fecero misurare il terreno poiché non si trovavano con i metri acquistati e scoprirono in quel momento che ben 2140 metri quadrati erano stati utilizzati dal Comune nella costruzione di via Indipendenza. Solo che quei metri quadrati non erano mai stati espropriati e, pertanto, erano ancora di loro proprietà. Pertanto, iniziarono una battaglia legale per il riconoscimento economico del terreno che gli era stato sottratto impropriamente dall’ente pubblico. Dopo una serie di valutazioni eseguite negli anni da un consulente tecnico nominato dal giudice e quella del Comune nel 2023 il comune di Mesagne stabilisce che per chiudere bonariamente la transazione è congrua la somma di 200mila euro.

Somma che i proprietari rifiutarono avanzando una valutazione del terreno eseguita da un proprio perito di 550mila euro. Il giudice per cercare di chiudere la controversia propose, allora, la somma di 250mila euro, accettata dai proprietari. Tuttavia, quando tutto sembrava andare per il verso giusto il 19 marzo 2024 la giunta comunale non aderisce alla proposta conciliativa del giudice e mantiene ferma la somma dei 200mila euro per chiudere la questione. Il giudice, in ogni modo, in tale occasione avanza un’altra proposta: 210mila euro comprensivi dei costi legali. Questa volta a dire no sono i proprietari. Così tra un rimpallo e l’altro si è arrivati all’udienza del 14 ottobre scorso in cui il giudice ha riformulato la proposta conciliativa in 210mila euro. Questa volta tutte le parti interessate hanno aderito alla proposta giudiziale sottoscrivendo, il 2 dicembre 2024, l’accordo che prevede entro il 31 dicembre il pagamento ai legittimi proprietari dell’acconto di 52.213,78 euro mentre la restante parte di 157.786,22 dovrà essere pagata entro il 31 marzo 2025. Il 19 dicembre scorso il dirigente tecnico del Comune ha deliberato il pagamento dell’acconto e la chiusura della querelle legale.  

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Ultima modifica il Martedì, 24 Dicembre 2024 18:56