dai poliziotti del commissariato di Mesagne. Tre gli arresti effettuati . Gli agenti hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari, nei confronti di tre mesagnesi, tra cui una donna: il tentato omicidio del 37enne D. V. , avvenuto lo scorso 20 febbraio, sembra avere tre responsabili. Si tratta di Damiano Bello, Antonio Depunzio e Serena Bello ex compagna della vittima. Ulteriori informazioni saranno fornite nelle prossime ore.
I fatti. Nella mattinata odierna personale della polizia di stato, a coronamento di articolate e complesse indagini di polizia giudiziaria coordinate dalla Procura della repubblica di Brindisi, eseguiva un'ordinanza applicativa della misura coercitiva personale della custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Brindisi, nei confronti di tre soggetti mesagnesi. I medesimi, a vario titolo, venivano ritenuti responsabili di aver compiuto atti idonei e diretti in modo non equivoco a cagionare la morte di un ex familiare, decesso comunque del malcapitato che non si verificava solo per cause indipendenti dalla loro volontà. Tanto veniva accertato dalle indagini della squadra mobile collaborata dal commissariato di p.s. di Mesagne nel corso delle quali si appurava ancora che la genesi del delitto, era da attribuire a controversie economiche di natura familiare, per cui i predetti pianificavano di aggredire la vittima procurandogli ferite multiple penetranti da punta ed altro. L'esito della capillare attività investigativa, in ragione dei gravi e concordanti indizi di colpevolezza raccolti nel corso delle indagini, consentiva perciò alla compente autorita' giudiziaria di valutare l'emissione della citata misura cautelare.
I fatti.
Lui con le paga più gli alimenti e lei decide di punirlo organizzando un agguato. Solo che la situazione sfugge di mano agli aggressori che sferrano alla vittima una serie di coltellate che lo feriscono gravemente. E’ questo il movente che nel febbraio scorso ha armato la mano di due killer che hanno teso un agguato all’ex marito della donna, Davide Volpe di 37 anni, accoltellandolo con numerosi fendenti al torace e all’addome. Il giovane fu accompagnato in ospedale,da un amico, dove fu stabilizzato e successivamente operato e ricoverato in prognosi riservata. Infatti, secondo quanto ricostruito dalla polizia, sarebbe stata la donna a ingaggiare il parente per regolare con la violenza i dissidi scaturiti dalla separazione. Omertà assoluta durante l’interrogatorio dei poliziotti che seguì al ricovero del Volpe, sia da parte della vittima sia da parte dell’amico che lo aveva portato in ospedale. Tuttavia, dalle impercettibili contraddizioni riscontrate nell’interrogatorio dei due sono partite le indagini, dei poliziotti della Squadra mobile di Brindisi e del commissariato di Mesagne, che ieri mattina hanno portato all’arresto di tre persone, tra cui l’ex moglie, mandante della spedizione punitiva. Gli arrestati sono Serena e Damiano Bello, rispettivamente di 35 e 37 anni, cugini, e di Antonio De Punzio, di 38 anni, tutti di Mesagne. Dunque all’alba di ieri i poliziotti coordinati dal capo della Squadra mobile, Rita Sverdigliozzi, e dal dirigente del commissariato di Mesagne, Vincenzo Maruzzella, hanno fatto scattare le manette ai polsi degli autori del tentato omicidio del Volpe. Il tutto a coronamento di articolate e complesse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Brindisi. Gli stessi, a vario titolo, sono ritenuti responsabili di aver compiuto “atti idonei e diretti in modo non equivoco a cagionare la morte di un ex familiare, decesso comunque del malcapitato che non si verificava solo per cause indipendenti dalla loro volontà”, ha spiegato il capo della Mobile. Ciò è stato accertato dalle indagini della polizia nel corso delle quali è stato riscontrato che la genesi del delitto era da attribuire a controversie economiche di natura familiare, in cui i Bello e il De Punzio pianificavano di aggredire la vittima. Infatti, avevano chiesto alla vittima un incontro chiarificatore dei dissidi familiari. Solo che il chiarimento non ci fu poiché il Volpe fu accoltellato e colpito con calci e pugni. L'esito della capillare attività investigativa, in ragione dei gravi e concordanti indizi di colpevolezza raccolti nel corso delle indagini, consentiva agli inquirenti di valutare l'emissione della misura cautelare: ai domiciliari per Serena Bello e in carcere per Damiano Bello e Antonio De Punzio. L’episodio si era verificato il 20 febbraio scorso a Mesagne quando il Volpe era giunto presso il Pta di Mesagne con ferite di arma da taglio. I sanitari dopo averle suturate lo avevano trasferito d’urgenza presso l’ospedale di Brindisi dove, nella notte, fu sottoposto a intervento chirurgico. L’uomo disse agli investigatori di essere stato accoltellato da uno sconosciuto nel centro storico. Solo che nel luogo indicato non furono trovate tracce di sangue che potessero confermare l’agguato. Da quelle bugie patirono le indagini che dopo cinque mesi hanno portato all’arresto della mandante e degli esecutori del raid punitivo.