Depredato il cimitero di MESAGNE In evidenza

Marzo 14, 2021 2121

Questa notte il cimitero di Mesagne è stato depredato da parte di gente che non ha rispetto nemmeno per i defuni. Nell'occhio dei balordi le tombe comuali che sono state private dei portafiori in bronzo o rame e i lampioncini. La scoperta è stata fatta questa mattina dal personale addetto alla gestione. Sul posto sono giunti i vigili urbani che hanno avviato le indagini. 

I FATTI. 

Alla vigilia del lockdown una banda di balordi, senza nessun rispetto, ha depredato le tombe del cimitero di Mesagne asportando portafiori e candelieri di rame o di ottone. In alcuni casi per toglierli hanno rotto le lapidi. Stessa cosa per le cornici dei defunti. La scena che si è presentata ieri mattina ai gestori e ai parenti è stata da brivido poiché ovunque vi erano fiori sparsi per terra. Sul posto sono intervenuti gli agenti del locale commissariato e della polizia locale. Il cimitero di Mesagne ha una sola telecamera di videosorveglianza all’interno e una all’esterno anche se da tempo le varie amministrazioni che si sono succedute a Palazzo dei Celestini, sede della municipalità, hanno manifestato l’intenzione di dotare il camposanto di una rete di telecamere di videosorveglianza. Di fatto al momento non c’è questa tecnologia. Dunque, non era mai accaduto in passato che il cimitero fosse depredato in queste dimensioni. Spesso si sono verificati furti di fiori, di qualche suppellettile, ma nulla di più. Negli anni Ottanta erano state depredate alcune tombe gentilizie dagli stemmi nobiliari, colonne corinzie, oppure animali in pietra a guardia dei defunti. Sabato notte, invece, una banda di balordi ha messo letteralmente a soqquadro l’intero cimitero preferendo nella sua scorribanda depredare principalmente le tombe comunali. Il tutto senza nessuna remora o rispetto per il luogo sacro. Hanno saccheggiato tomba dopo tomba asportando i portafiori in rame, le lanterne votive e le cornici delle foto dei defunti. In alcuni casi, quando non sono riusciti a smontare i manufatti, hanno preso a martellate le lapidi rompendole. Una sequela di atti predatori davanti ai quali la gente, ieri mattina, è rimasta inorridita da tanta violenza e cattiveria. I sacrileghi sono stati ben attenti a non entrare nell’ottica dell’unica telecamera presente nel cimitero che è quella puntata in direzione della tomba di Melissa Bassi. Sconvolto il sindaco Toni Matarrelli. “Un'esternazione che sento il bisogno di condividere – ha detto il primo cittadino - è che le esperienze della vita ci portano a considerare ogni possibile misfatto, resta in ogni caso difficile immaginare che una simile scelleratezza possa essere rivolta contro la sacralità di un luogo deputato ad onorare il ricordo di chi non c'è più”. Per il sindaco si tratta di “un gesto grave che offende l'intera comunità.  Confidiamo nel lavoro degli inquirenti affinché gli autori di tale scempio siano individuati al più presto e sulla vicenda sia fatta chiarezza e giustizia”. Lo sdegno è stato unanime. “Trovo molta difficoltà ad osservare lo scempio realizzato da gente senza cuore, senza sentimenti, senza cultura”, ha sottolineato il professore Carmelo Colelli -. Il cimitero è quel luogo dove tutti dovremmo portare rispetto, lì non ci sono solo ossa di gente morta, lì ci siamo tutti noi, nessuno escluso, ci siete anche voi che avete profanato le tombe della nostra gente, noi e voi, siamo tutti discendenti da quella gente, da quelle ossa chiuse in loculi o sotterrate in terra, ossa di persone che un tempo hanno parlato, gioito, lottato per offrire un paese e una vita migliore a tutti”.

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Ultima modifica il Lunedì, 15 Marzo 2021 12:06