Mesagne. Picchia la madre e lo zio e li minaccia di morte. Arrestato In evidenza

Settembre 06, 2021 1450

Un giovane 26enne di Mesagne, A. M.R., piuttosto esagitato, ha minacciato di morte la propria madre e uno zio brandendo tra le mani un coltello da cucina. Le grida hanno fatto scattare la richiesta di aiuto e sul posto sono giunte una gazzella dei carabinieri e una volante della polizia. Gli agenti e i militari si sono avventati sul giovane, che nel frattempo aveva messo nella cinta dei pantaloni il fendente, lo hanno disarmato e arrestato, in flagranza, per maltrattamenti in famiglia, minaccia e porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere. L’episodio si è verificato domenica sera in un condominio della città, quando si sono sentite alcune urla seguite, subito dopo, da una richiesta di aiuto da parte di una donna. Pertanto, alcuni condomini hanno, nel giro di pochi secondi, allertato le centrali operative di polizia e carabinieri. Ed è così che, in una manciata di minuti, le auto delle due forze dell’ordine territoriali sono giunti presso l’indirizzo segnalato. Appena arrivati sul posto gli agenti e i militari si sono trovati di fronte un giovane, peraltro a loro già noto, che era in forte stato d'agitazione, intento ad aggredire ed ingaggiare una colluttazione, con la propria madre e lo zio, minacciandoli, tra le altre cose, di morte. Grazie alla prontezza di spirito degli operatori il 26enne, già autore di medesime condotte, è stato bloccato nell’androne del condominio, con addosso un coltello da cucina, nell’intento di aggredire i familiari. Fortunatamente il sinergico e risolutivo intervento di carabinieri e poliziotti ha scongiurato un epilogo che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia. Le due pattuglie, infatti, sono giunte sul posto dopo pochi minuti dalle chiamate dei cittadini che hanno segnalato il forte trambusto e le richieste di aiuto da parte della donna. Gli agenti hanno tranquillizzato la signora e l’hanno condotta presso i propri uffici per rasserenarla dal forte shock subito. Qui ha raccontato le sue paure e i timori per la sua vita a causa dei ripetuti atti persecutori perpetrati dal proprio figliolo che avevano avuto inizio dopo che lo stesso era stato il destinatario di una misura cautelare degli arresti domiciliari a causa del medesimo reato perpetrato, allora, nei confronti dell’ex moglie. Pertanto, visti gli elementi di reità raccolti, il 26enne, concluse le formalità di rito, su disposizione della Procura della Repubblica, è stato trasferito in Brindisi, presso il carcere di via Appia.

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Ultima modifica il Martedì, 07 Settembre 2021 12:43