Mesagne. Rubati gli ori della Madonna del Carmine In evidenza

Maggio 31, 2023 2065

A distanza di tredici anni sono stati nuovamente rubati gli ori della Vergine del Carmelo, patrona, protettrice ed avvocata della città di Mesagne. I malviventi, approfittando di una temporanea assenza del parroco, sono entrati nel convento e hanno forzato una cassaforte, ubicata in una cella dei frati, prelevando gli ori in essa contenuti. Nella fretta di fuggire hanno perduto per terra qualche anello. La scoperta del furto è stata fatta da fra Salvatore che rientrato da una passeggiata mattutina ha trovato forzato il cancello che separa le celle dei padri dal resto del convento. Dopo una breve consultazione con il padre superiore ha allertato il locale commissariato di polizia. Gli agenti, giunti sul posto, hanno potuto solo constatare il furto e ricostruire la dinamica dello stesso. Hanno anche accertato che i ladri si sono portati via il drive dell’impianto di videosorveglianza in maniera tale da non lasciare nessuna prova che potesse identificarli. Tuttavia, una cosa è apparsa subito certa. Chi ha eseguito il furto conosceva molto bene gli ambienti, in quanto si è mosso con estrema disinvoltura, conosceva le abitudini dei padri e sapeva che martedì il parroco, padre Enrico Ronzini, con un gruppo di fedeli del Terz’ordine carmelitano si era recato a Roma per l’udienza del mercoledì con il San Padre, il quale doveva benedire un’icona della Vergine del Carmelo. Al momento in cui andiamo in stampa non è stato stilato un elenco dei monili rubati né il loro valore poiché lo farà padre Enrico al suo rientro dalla Capitale. I fatti. Martedì scorso una delegazione del Terz’Ordine carmelitano, in occasione dei 100 anni dalla istituzione del sodalizio religioso di laici, si è recata a Roma per far benedire da Papa Francesco l’icona realizzata da Maria Gallie anche in occasione del quinto centenario della presenza dei padri Carmelitani a Mesagne.

Nella notte di ieri qualcuno, che aveva pianificato l’operazione, dalla stazione ferroviaria, dopo essersi accertati che il frate era uscito per la consueta passeggiata, ha saltato il muro di recinzione del convento e si è portato davanti a una porta di ingresso. Probabilmente non chiusa poiché non sarebbero stati trovati segni di effrazione. È entrato negli ambienti al piano terreno e poi ha raggiunto il corridoio. Da qui ha imboccato la scalinata che porta alle celle dei frati, protette da un cancello. Ha forzato la serratura e ha raggiunto il corridoio del primo piano su cui si affacciano le celle. È andato in quella dove sicuramente sapeva che erano custoditi gli ori della Madonna. Ha forzato la porta ed è entrato. Una volta dentro ha divelto quella che i frati chiamano cassaforte che altro non è che una nicchia a muro con una portella di ferro. Ha prelevato l’intero contenuto e lo ha messo, probabilmente, in uno zainetto. Nella concitazione del momento qualche monile gli è caduto per terra. Infine, ha prelevato il drive dell’impianto di videosorveglianza e ha fatto la strada a ritroso, facendo perdere le tracce. Al rientro il frate si è recato nella sua cella ed è in quel momento che ha trovato il cancello forzato. Un breve controllo degli ambienti e la conferma che i ladri avevano rubato gli ori della Vergine del Carmelo. Sul posto sono giunti gli agenti del locale commissariato e l’unità scientifica che ha eseguito il controllo dell’intero convento alla ricerca di alcune tracce utili alle indagini. Durante i controlli è stata trovata l’impronta di un guanto di lattice. Oltre ad altri elementi che sono stati repertati dai poliziotti. Le indagini spaziano a 360 gradi. In ogni modo, sembra che non si tratti di un’azione della criminalità organizzata quanto di criminalità diffusa.

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Ultima modifica il Giovedì, 01 Giugno 2023 15:38