Le attività investigative hanno incluso intercettazioni telefoniche, perquisizioni supportate dall'ICQRF di Bari e analisi approfondite di documentazione. Queste operazioni hanno rivelato che le aziende coinvolte avrebbero venduto olio extravergine di oliva di origine greca come se fosse totalmente italiano, confezionandolo in modo da rendere difficile tracciare la sua vera provenienza. In un altro caso, è stato scoperto che grandi quantità di olio datato sono stati commercializzati come freschi, generando profitti illeciti stimati in oltre 940.000 euro.
Oltre alle aziende, il sequestro ha coinvolto beni patrimoniali appartenenti agli indagati, mentre sei persone e le due società sono state formalmente avvisate per la conclusione delle indagini preliminari, secondo il Decreto Legislativo n. 231/2001.
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