Mesagne. Rotto da tempo l'elettromiografo, saltano gli accertamenti In evidenza

Settembre 22, 2024 105

Protestano gli utenti del distretto sanitario di Mesagne che non possono eseguire, presso gli ambulatori dell’ex ospedale San Camillo de Lellis, una prestazione sanitaria poiché l’elettromiografo è rotto. E non da uno o due giorni bensì da mesi. Addirittura sei a sentire i pazienti spazientiti. Così, mentre da una parte ci si dibatte per cercare di abbassare l’arco temporale delle liste di attesa dall’altra non si risolvono celermente i problemi di manutenzione, sia ordinaria sia straordinaria, o di rottura degli strumenti tecnologici utili ad eseguire esami diagnostici. L’elettromiografo è un apparecchio sanitario che permette di controllare il funzionamento dei muscoli e dei nervi. Il medico specialista prescrive questo particolare esame in caso che il paziente lamenti una mancanza di forza o di sensibilità alle dita delle mani o dei piedi, dolori, formicolii difficili da spiegare.

In tutti questi casi un aiuto prezioso per decifrare tali sintomi arriva dalla elettromiografia, un esame strumentale neurofisiologico che svolge un ruolo insostituibile nello studio delle malattie neuromuscolari. L’elettromiografia si svolge in due step. Con l’elettroneurografia, test non invasivo, il medico di neurofisiopatologia posiziona gli elettrodi di registrazione sulla cute del paziente e somministra stimolazioni elettriche lungo il percorso dei nervi che evocano risposte grazie alle quali si studia, ad esempio, la velocità di conduzione delle fibre nervose motorie e sensitive. L'elettromiografia, invece, eseguita sempre dal medico che, utilizzando elettrodi ad ago monouso, valuta l'attività elettrica generata nel muscolo, sia a riposo sia durante la contrazione muscolare.

“Questo esame – hanno spiegato alcuni utenti – se eseguito presso le strutture private, che necessitano solo di pochi giorni di prenotazione, ha un costo che varia dalle 150 ai 300 euro. Chi può permetterselo lo fa presso un ambulatorio privato chi non può permetterselo deve aspettare i tempi della sanità pubblica. Se poi la strumentazione si rompe, come in questo caso, l’attesa è indefinita”. Così se è vero che tali esami possono essere eseguiti presso altri distretti Asl è altrettanto vero che in alcuni casi i pazienti non possono essere trasportati a causa delle loro gravi patologie. In ogni modo non deve mai venire meno il rispetto della dignità del paziente.

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Ultima modifica il Domenica, 22 Settembre 2024 08:07