Mesagne. Un arresto e un’ordinanza di avvicinamento sono stati eseguiti dai carabinieri di Mesagne negli ultimi giorni

Settembre 25, 2024 147

Un arresto e un’ordinanza di avvicinamento sono stati eseguiti dai carabinieri di Mesagne negli ultimi giorni relativi ai reati commessi in ambito familiare e che fanno parte del così detto “Codice rosso”. I militari hanno finalmente spezzato le catene di violenza domestica che per mesi avevano soggiogato due donne divenute prede dei loro aguzzini: fidanzato nel primo caso e marito nel secondo. La prima vicenda ha come protagonisti due giovani che, come succede in diversi casi, vivevano un amore malato fatto di scenate di gelosia opprimenti. Tanto che la ragazza aveva deciso di troncare ogni legame con il ragazzo. Così mentre la ragazza cercava di vivere una vita normale il suo ex ha iniziato a stalkerizzarla con telefonate, pedinamenti, scenate di gelosia e maltrattamenti.

A un certo punto la ragazza temendo per la propria vita ha deciso di raccontare tutto ai carabinieri. I militari acquisita la denuncia hanno iniziato le indagini raccogliendo una serie di elementi al termine dei quali la Procura della Repubblica di Brindisi ha potuto emettere un’ordinanza che imponeva al giovane il divieto di avvicinarsi alla sua ex fidanzata. Per verificare che l’ordinanza fosse rispettata i carabinieri gli hanno applicato un braccialetto elettronico che monitora i suoi spostamenti.

Il secondo episodio si è verificato a Mesagne nello scorso week end, quando nel comando dei carabinieri è giunta una telefonata da parte di una donna che chiedeva aiuto poiché il marito la frustava con una cinta. I militari sono prontamente intervenuti verificando che effettivamente la moglie subiva da anni una violenza fisica oltre che psicologica da parte del marito. In particolare questo la picchiava con una cinta lasciando sul corpo della donna evidenti segni di violenza. I carabinieri hanno arrestato l’uomo. La donna ha successivamente dichiarato che queste violenze andavano avanti da anni.  “Con la legge del 19 luglio 2019 n. 69 l’Italia si è dotata di uno strumento normativo a protezione di coloro i quali subiscono quelle forme di violenza che si traducono in un potere di ricatto morale o in bieche vendette che producono danni irreparabili per la esistenza delle persone”, ha spiegato l’avvocato massimo Murra sugli effetti della legge conosciuta con il termine “Codice rosso” mentre l’avvocato Jacopo Antonio Ahmad ha sottolineato che “affinché possa giungersi ad una considerevole riduzione di tali crimini, sarà necessario favorire -parallelamente- una profonda evoluzione socio-culturale, che, partendo dai diversi contesti di aggregazione sociale, in primis famiglie, scuole e università, finisca per “impregnare” ogni realtà del vivere civile con una più emancipata interpretazione del ruolo della donna negli spazi intra ed extra-familiari”.

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