Missionario mesagnese aggredito in Argentina

Febbraio 17, 2025 387

Un'aggressione si è verificata in Argentina ai danni di padre Renato Maizza, un missionario originario di Mesagne, che da circa undici anni ha lasciato l'Italia per seguire la sua vocazione sacerdotale. Il suo impegno pastorale lo vede quotidianamente al fianco delle comunità più vulnerabili, offrendo aiuto concreto a chi vive in condizioni di estrema povertà. Da quattro anni opera con dedizione nel quartiere Paso del Rey, nella città di Moréno, ispirandosi ai principi di solidarietà e vicinanza ai più deboli, promossi da Papa Francesco. L'incidente si è verificato mentre padre Renato stava effettuando un controllo al nuovo impianto elettrico di una chiesa di Belén, installato di recente dopo che il precedente era stato rubato. Durante il sopralluogo, un giovane si è avvicinato e ha iniziato a inveire contro di lui senza alcun motivo apparente. Dopo essersi allontanato, il giovane è tornato poco dopo in sella a una moto, ha proferito ulteriori insulti e poi ha aggredito il missionario, colpendolo con un violento pugno al volto e sferrandogli diversi calci. Subito soccorso, padre Renato è stato trasportato d'urgenza all'ospedale San Juan de Dios di Mérida per gli accertamenti del caso. Fortunatamente, le ferite riportate non si sono rivelate gravi, e dopo le cure necessarie è stato dimesso, facendo ritorno alla sua missione. Tuttavia, le conseguenze fisiche dell'aggressione sono state evidenti, con il volto visibilmente tumefatto e forti dolori persistenti. Le forze dell'ordine sono intervenute tempestivamente e sono riuscite ad arrestare l'aggressore. Le autorità hanno avviato le indagini per chiarire le motivazioni di questo gesto di violenza ingiustificata. Nel frattempo, la comunità locale ha espresso grande solidarietà a padre Renato, condannando fermamente l'accaduto e manifestando il proprio sostegno al missionario, riconosciuto da tutti come un punto di riferimento per i più bisognosi. Padre Renato, con la sua missione, si occupa principalmente di accogliere i ragazzi di strada e di sostenere le numerose famiglie in difficoltà, offrendo loro un pasto caldo grazie alla mensa parrocchiale. Come molti altri sacerdoti che operano in America Latina, non percepisce alcun reddito e si impegna ogni giorno per sostenersi e per fornire aiuto ai suoi parrocchiani, in particolare agli indigenti. Questo episodio ha suscitato profonda preoccupazione, mettendo in luce ancora una volta le difficili condizioni in cui operano i missionari in contesti segnati da instabilità sociale e povertà diffusa. Nonostante la violenza subita, padre Renato ha ribadito il suo impegno a rimanere accanto alla sua comunità, rafforzando la propria determinazione a portare avanti il suo operato di solidarietà e speranza. Ordinato sacerdote il 3 agosto 2019 nella cattedrale di Nostra Signora del Rosario a Moréno, in Argentina, padre Renato continua il suo cammino con coraggio, fede e dedizione, incarnando i valori cristiani di amore e aiuto reciproco, fondamentali per chi, come lui, ha scelto di dedicare la propria vita agli altri. “L'intimidazione subita da padre Renato, se da un lato mi preoccupa, dall'altro lo conferma come un sacerdote che lotta concretamente contro la povertà e l'esclusione sociale, impegnato nell'accoglienza di poveri ed emarginati. Padre Renato ha realizzato in Argentina la seconda “Casa di Zaccheo” per i senzatetto, e il suo impegno primario è restituire dignità, rispetto e considerazione umana ai più bisognosi”, ha dichiarato don Pietro De Punzio, vicario foraneo di Mesagne.

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