Nuova piattaforma, il Comune di Mesagne invita i commercianti intorno a un tavolo

Febbraio 04, 2015 2150

comune parcheggio della polizia localeDopo la protesta di alcuni imprenditori e commercianti della zona industriale di Mesagne,

pronti a bloccare la zona industriale in caso di costruzione di una nuova piattaforma ecologica negli insediamenti produttivi, il sindaco, Franco Scoditti, li ha invitati intorno a un tavolo di concertazione per mettere in evidenza le problematiche denunciate e cercare di trovare una soluzione condivisibile. In ogni modo il sindaco ha rigettato le accuse degli operatori commerciali circa un’indiretta complicità dell’ente nel contribuire a rendere, con questa iniziativa, ancor più asfittica la crisi in atto. “La polemica sollevata da alcuni residenti e imprenditori della zona industriale di Mesagne merita un’attenta riflessione – ha spiegato il sindaco Scoditti -. La nuova realtà presentata giorni fa dall’Amministrazione comunale non deve essere associata o confusa nelle funzioni con l’esistente piattaforma ecologica di via Murri”. Secondo il sindaco la piattaforma che nascerà in via Marangio non sarà una “discarica autorizzata”, né esisterebbe alcun rischio di degrado della zona. “Il centro che nascerà – ha continuato Scoditti - grazie alla confisca di un bene e alla successiva intercettazione di un finanziamento regionale, servirà esclusivamente per la raccolta del rifiuto differenziato: plastica, vetro, carta, scarti di potatura il cui conferimento non pone rischi in termini ambientali”. Saranno, per il sindaco, dei rifiuti riciclabili che non avranno cattivi odori o potranno essere causa di pericolo per i residenti e le loro attività produttive. “A ogni buon conto – ha aggiunto il sindaco - per eliminare qualsiasi dubbio o legittima preoccupazione l’Amministrazione comunale è disponibile a incontrare gli operatori della zona al fine di sottoporre alla loro attenzione il progetto e meglio delineare le ricadute positive che la realizzazione di detto impianto potrà avere per tutta la cittadinanza”. Poi, con rammarico, il primo cittadino ha fatto notare agli imprenditori che “la questione della piattaforma non può essere accostata al problema serio della crisi economica che investe tutto il mondo produttivo. Le due situazioni non sono collegabili”. Per Scoditti: “Il Comune non crea ulteriori problemi agli imprenditori poiché ha puntato sull’ottimizzazione e il miglioramento del contesto ambientale generale. Al contrario il Comune rende qualitativamente più alto il livello di vivibilità cittadina sul piano della raccolta rifiuti”. In ogni modo il sindaco Scoditti ha eclissato dal fornire una risposta a una domanda ben chiara fatta dagli imprenditori: “Perché il Comune non ha ancora fornito i servizi, fogna e acquedotto, già incassati da tempo dagli operatori economici?”. Né, tanto meno, ha risposto all’altra proposta avanzata dagli operatori circa uno spostamento della piattaforma nella zona di espansione appena approvata utilizzando l’attuale area di 5 mila metri quadrati, di terreno confiscato alla mafia, per fornire suoli a basso costo a chi volesse insediare delle piccole attività artigianali o commerciali.