per titolare una via a Melissa per lasciare alla città e alle giovani generazioni il ricordo eterno di questa sua figlia la cui vita è stata stroncata da una bomba la mattina del 19 maggio 2012 mentre si recava serenamente a scuola. La strada prescelta è il primo tratto di via Torre Santa Susanna, in cui c'è l’abitazione della famiglia Bassi. Al momento solenne c’erano molte persone, soprattutto coloro che quotidianamente combattono contro la criminalità e per diffondere in città un clima di legalità. Davanti a via Melissa c’era l’antimafia sociale con il suo prete coraggio: don Luigi Ciotti. Per il resto il ricordo di quel caldo 19 maggio ha lasciato nei cuori della gente il ricordo indelebile di Melissa. Erano presenti anche le ragazze ferite il 19 maggio: Azzurra, Sabrina, Selena, Veronica e Vanessa. Le lacrime hanno rigato il volto di mamma Rita ma anche della poliziotta del picchetto di onore e di tanta altra gente presente. “Non resti scritto il suo nome solo nella via. Se Melissa non è incisa anche nelle nostre coscienze sarà solo una cerimonia. Noi non vogliamo cerimonie ma vogliamo che la memoria diventi sempre di più un impegno che ci veda sempre più vivi e responsabili”, ha tuonato don Luigi Ciotti. Melissa non è morta invano se ha fatto ritrovare nella comunità locale un senso di giustizia e di legalità pregnante. Presente alla cerimonia il vice ministro degli Interni, Filippo Bubbico. “Bisogna rilevare che questa decisone dell’Amministrazione comunale dell’intestazione di una via a Melissa assume un particolare rilievo perché ricordare questa ragazza costituisce non solo un dovere per esprimere, ancora una volta, lo sdegno per quello che è accaduto e per confermare l’impegno affinché la violenza possa essere sconfitta e perché la legalità possa essere praticata”, ha spiegato il vice ministro il quale ha sottolineato che questa iniziativa “è un modo per riunire la comunità intorno a un progetto di partecipazione positiva”. Il vice ministro ha tenuto a precisare che: “L’impegno delle istituzioni non si propone solo nelle cerimonie ufficiali come quella di oggi, che assume una particolare rilevanza anche per la presenza di don Luigi Ciotti, si manifesta tutti i giorni attraverso il lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura. Dobbiamo convincerci che c’è tanto lavoro da fare insieme: istituzioni e cittadini per sconfiggere ogni forza di violenza e combattere ogni forma di criminalità organizzata”. “Sono trascorsi quasi tre anni da quando Melissa ha smesso di essere con noi, tre anni di lacrime ma anche tre anni in cui questa bellissima ragazza è entrata nei disegni dei bimbi a scuola e nei nostri cuori”, ha detto il sindaco Franco Scoditti per il quale Melissa è diventata “un’immagine da custodire, un dolce rifugio”. Quindi ha aggiunto: “Il destino è stato ingiusto con lei. Ecco perché Mesagne vuole rendergli un omaggio perenne e dargli l’onore che si tributa ai grandi personaggi. Oggi gli diamo la carezza che merita”. Infine il sindaco ha fatto notare che: “L’8 marzo per noi significa avversione alla violenza, alla malvagità umana e alla prevaricazione”. “Melissa è morta ma noi dobbiamo messere persone più vive”, ha spiegato don Luigi Ciotti per il quale via Melissa Bassi indica la via della consapevolezza “poiché è necessario essere più consapevoli tutti”. “Dobbiamo essere persone capaci di conoscere per diventare più responsabili – ha sottolineato il sacerdote antimafia – oggi, nella festa della donna, pensando a lei e a tutte le donne sentiamo il bisogno di dignità, di rispetto e soprattutto per Melissa un atto di amore”. Infine hanno parlato mamma Rita e papà Massimo. “Noi viviamo per queste cose – ha spiegato Rita – purtroppo la nostra non si può più chiamare vita. Il nome di Melissa avremmo voluto tenerlo solo per noi, nella nostra casa, invece si trova in tutta Italia e anche all’estero”.
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