Il Comune di Mesagne battuto su corte Figheroia, corto circuito negli uffici In evidenza

Marzo 13, 2015 3193

CORTE FIGHEROIA CANCELLI 2Il Comune di Mesagne è stato battuto dalla famiglia Murri

nella querelle legale circa il sequestro dei cancelli d’ingresso a corte Figheroia con la relativa pubblica apertura. Durante il giudizio possessorio, che si è svolto presso il tribunale di Brindisi, il giudice ha dato ragione ai proprietari che in questo modo potranno rientrare nel possesso del bene. Nella tarda mattinata di mercoledì il sindaco Franco Scoditti ha convocato nel suo studio i responsabili dei vari uffici che si sono interessati della vicenda e i funzionari dell’ufficio legale del Comune. Il clima non era certo sereno poiché il sindaco è rimasto amareggiato, volendo usare solo un eufemismo, dal risultato incassato in tribunale e, soprattutto, dal “corto circuito” che si sarebbe verificato in vari uffici. Il primo cittadino, infatti, si è voluto accertare personalmente che tutti gli atti prodotti sulla vicenda siano stati acquisiti e depositati in tribunale. Dunque, si è conclusa negativamente per il Comune di Mesagne il ricorso legale contro la famiglia Murri per la paternità di una parte dell’area di corte Figheroia. Alla luce dei documenti depositati dalla famiglia il giudice, più che altro per un vizio di forma, ha dato ragione ai Murri. In pratica prima di togliere i cancelli il sindaco avrebbe dovuto emettere un’ordinanza. Circostanza che non è stata fatta. Perciò se da una parte non c’è più niente da fare sul piano civilistico è rimasto in piedi ancora il contenzioso penale legato alla rimozione e sequestro dei cancelli d’ingresso alla corte disposto dal comando della polizia locale e confermato dal magistrato della Procura della Repubblica di Brindisi. L’unica strada che il Comune può intraprendere per ribaltare la sentenza è di presentare un’istanza per tentare un giudizio di merito. “Ho svolto un incontro con i funzionari interessati per sincerarmi che tutta la documentazione in nostro possesso fosse stata prodotta e ritengo che è stato fatto”, ha spiegato il sindaco Scoditti. Il primo cittadino ha aggiunto: “Secondo il giudice prima della rimozione dei cancelli bisognava fare un’ordinanza al proprietario dell’area. Noi non lo abbiamo fatto semplicemente perché la proprietà di quell’area è del Comune di Mesagne. Non potevo mica emettere un’ordinanza a noi stessi”. Inutile dire che su questa vicenda il clima in Comune è piuttosto arroventato. Lo scorso 2 gennaio Franco Murri e la sorella Giuseppina hanno presentato in Tribunale la domanda di reintegrazione in proprio favore del possesso esclusivo della corte dei Figheroia, nel cuore del centro storico di Mesagne. Nell’atto la famiglia Murri ha contestato che il 5 maggio 2014 i vigili urbani accedevano nella loro proprietà e procedevano alla rimozione fisica dei cancelli di chiusura della medesima corte. I cancelli rimossi, apparentemente, inglobavano l’area stradale servita, peraltro, da pubblica illuminazione e solo a seguito dei fatti contestati alla famiglia Murri l’Amministrazione comunale è venuta a conoscenza che con delibera di Consiglio Comunale del 6 settembre 1925 veniva sdemanializzata e venduta parte di corte Figheroia nella misura di metri quadrati 58.76, per l’importo di lire 1 milione 351 mila 145 lire. L’Amministrazione, da parte sua, è convinta che non tutta la corte chiusa dai cancelli è proprietà privata.