scaturita anni fa in merito alla proprietà di una parte del prato del castello che l’ente pubblico si è impossessato alcuni anni da un privato fa senza averne diritto. Manifestando successivamente un diritto di “usucapione”. Così, la vicenda è andata a finire nelle aule del tribunale per trovare una soluzione. Tuttavia, il tutto potrebbe chiudersi bonariamente poiché l’attuale proprietario di quella parte di prato, antistante il castello, ha manifestato la volontà di donarlo al Comune previo ottenere una servitù di passaggio pedonale per il suo immobile. Nel 2012 il Comune di Mesagne ha intrapreso giudizio nei confronti degli eredi Michele Rizzo, proprietario di un antico immobile in piazza Orsini del Balzo con giardino e pezzo di terreno retrostante che confina con il prato del castello. Il Comune ha avviato l’azione legale per il riconoscimento dell’avvenuto acquisto per usucapione dell’appezzamento di terreno antistante il castello, già adibito a prato. La sezione staccata del tribunale di Mesagne, con sentenza 138/21012, ha rigettato la domanda e il Comune ha appellato la relativa sentenza ritenendo fondate le ragioni poste a fondamento dell’istanza. Nel frattempo l’antico immobile, già proprietà Rizzo posto tra la chiesa di sant’Anna e il castello, è stato acquistato da Damiano Carvignese. Intanto, la vertenza legale è arrivata alla Corte di Appello. L’11 luglio 2013 Carvignese ha manifestato la volontà di cedere il terreno in questione all’Amministrazione. Ha posto solo una condizione: “Il prato a dimora sull’area in oggetto costituisce una degna cornice al castello ed è legata a un’immagine consolidata della storica costruzione, diventando ideale patrimonio della comunità mesagnese”. Un gesto sicuramente magnanimo che ha fatto onore all’imprenditore mesagnese noto nel mondo della nautica per la sua azienda conosciuta in ambito internazionale. Carvignesi ha solo chiesto la possibilità di ottenere la costituzione di una semplice servitù di passaggio pedonale in via Manfredi Svevo, lungo la parete dei preesistenti edifici, senza interventi sulle superfici attrezzate a prato. L’Amministrazione comunale ha accolto con gioia la proposta dell’imprenditore però si è riservata di acquisire un parere tecnico dell’ufficio Urbanistica, prima di aderire al progetto. Se ciò dovesse concretizzarsi il Comune rinuncerà a proseguire la causa legale davanti alla Corte di Appello con la condizione che la famiglia Rizzo, ex proprietaria dell’immobile, deve rinunciare alle spese legali. Una condizione “sine qua non” senza la quale l’accordo potrebbe saltare. A perderci, in questo caso, sarebbe la città.
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