non è piaciuto a tutti. Specialmente a Mimmo Stella, presidente del comitato civico "Terra di Mesagne" che in questi anni ha fatto da pungolo affinché potesse essere acceso il faro dell'attenzione sui beni culturali della città. "Ho ascoltato la conferenza stampa di fine mandato - ha detto - un vero piagnisteo". Stella ha, quindi, proseguito. "Mi dite cosa c'entra la carenza di risorse economiche con le scelte scriteriate di quest'Amministrazione comunale? Noi non abbiamo assolutamente fatto "attacchi infamanti" né all'Amministrazione comunale né alle persone - ha precisato il presidente - abbiamo semplicemente criticato, invece, duramente, ma nel rispetto delle regole, l'operato e le scelte di carattere politico-amministrativo". Secondo Stella l'Amministrazione Scoditti deve ancora rispondere "sull' incredibile scelta dello smantellamento delle vecchie chianche del rione Sant'Anna dei Greci, sul perché piazza dei Commestibili è inutilizzata, pur avendo avuto un'eternità di tempo sulla sua destinazione d'uso, sulla scelta incomprensibile di ubicare un impianto di pannelli fotovoltaici sul tetto di Palazzo dei Celestini, un'icona del barocco mesagnese, e su tanto altro ancora". E poi c'è la vicenda legata alla gestione dell'area archeologica di Muro Tenente. "In cinque anni - ha sottolineato - è stato prodotto una convenzione che non ha nessun valore se non c'e' un impegno di spesa ". C'è dell'altro secondo la visione civica di Stella. "L'Amministrazione Scoditti non è riuscita nemmeno a riconsegnare alla pubblica fruizione la necropoli di via Castello, nonostante i tanti soldi dei cittadini spesi su quell'area. Sulle politiche inerenti il centro storico è meglio stendere un velo pietoso. Il confronto con la città lo si chiede a tempo debito, voi lo avete chiesto nettamente a tempo scaduto". Intanto in città c'è chi pensa già alla prossima Amministrazione, a ridisegnare la città. Sono i giovani del circolo mesagnese di "LabDem" che si sono incontrati con i vari candidati sindaci per aprire un dibattito sul futuro di Mesagne. "Siamo solo un gruppo di persone che hanno deciso di impegnarsi per dare una svolta concreta al partito", ha spiegato il coordinatore, Gianluca Aresta. “Crediamo che - ha aggiunto Aresta - sebbene sottoposti a vincoli stringenti, in questa drammatica situazione la nuova Amministrazione e il nuovo Consiglio comunale avranno di fronte una opportunità: ridisegnare il sistema Mesagne, atteso che quello attuale è definitivamente sprofondato". Quindi il coordinatore ha aggiunto: "Oltre a ciò, com’è risaputo, l’economia mesagnese da sempre è fondata su tre pilastri fondamentali: agricoltura, industria di trasformazione, turismo enogastronomico. Immaginiamo sia necessario darsi delle chiare priorità, poiché le risorse disponibili non potranno permettere interventi a 360 gradi. Per questo riteniamo che lo sguardo di una Amministrazione lungimirante dovrà volgere prioritariamente a tutte queste misure che possono essere in grado di rendere Mesagne attrattiva anche ai numerosi turisti, italiani e stranieri, facendo tornare la qualità del prodotto Mesagne degno della storia e della tradizione della nostra città".
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