il Centro di primo impiego, ex ufficio del lavoro, di Mesagne. I tagli sono stati decisi dalla Provincia di Brindisi in una razionalizzazione e pianificazione della spesa pubblica. In questo modo anziché lenire i disagi si acuiscono maggiormente poiché l’utenza, dell’intero bacino, è costretta a recarsi presso gli uffici provinciali per ottenere i servizi. Così, Mesagne non ha più un riferimento locale del centro impiego dopo che negli anni ha perso gli uffici dell’Enel, dell’Acquedotto pugliese, della Telecom, la sezione staccata del Tribunale di Brindisi, il giudice di pace. Anche per una semplice informazione adesso bisogna recarsi a Brindisi. E per il mondo degli anziani molte volte questi viaggi sono delle barriere sociali insormontabili. Sulla vicenda è intervenuto il deputato della Repubblica, Toni Matarrelli. “Succedono cose strane e gravi in provincia di Brindisi – ha spiegato - dove sembra che si stia facendo tutto per peggiorare uno stato delle cose che già non è dei migliori”. L'antefatto è noto a tutti: il ministro per la Semplificazione e la pubblica amministrazione e il ministro per gli Affari regionali, nell'ambito dei provvedimenti di legge per ridurre la dotazione organica delle città metropolitane e delle province delle regioni a statuto ordinario, hanno emanato una circolare con cui hanno disposto il taglio del personale delle province del 50%, tranne che per il mercato di lavoro e per la polizia forestale. “Accade invece – ha continuato Matarrelli - che la responsabilità politica della provincia di Brindisi decida forzosamente di inserire, tra quei tagli, anche il personale del Centro primo impiego (CPI), di fatto provocando un depauperamento d’impiegati cui regolarmente mancano 3 o 4 anni per giungere alla pensione”. Ed ha rilevato: “Così procedendo, si è disposta la chiusura del Centro per l'impiego di Mesagne, peraltro il meno penalizzato dai pensionamenti così com’è da una lettura di ben precise tabelle, con tutta probabilità prevedendo di dislocare il bacino di utenza di Mesagne e San Pancrazio Salentino a Brindisi, quello di Erchie, Torre Santa Susanna e Latiano a Francavilla Fontana, quello di San Vito dei Normanni a Ostuni, costringendo quindi il personale a equipartirsi tra Francavilla e Brindisi”. Infine il deputato ha rivolto un invito al presidente della Provincia: “Appare evidente – ha detto – che, pur in assenza di una sollecitazione ministeriale, l'ente Provincia di Brindisi abbia compiuto una scelta di discutibile efficacia, inspiegabilmente mirando a depauperare il territorio di un servizio prezioso, piuttosto che a tutelarlo. Dinanzi a ciò, chiedo che il presidente Maurizio Bruno intervenga, anzitutto per motivare la ratio di tale decisione, e poi auspicabilmente per ritirarla”.
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