Lo psicologo sulle devianze minorili

Giugno 29, 2015 2689

maizza antonio--Per cercare di comprendere le dinamiche che innestano nei giovani questi atti di prevaricazione sociale

è intervenuto Antonio Maizza, psicologo clinico e di comunità, con un’esperienza maturata in diverse comunità e residenze protette. "Certamente i giovani della nostra epoca soffrono, come spesso si dice quasi per schermarsi dalle proprie debolezze di adulti, di una massiccia assenza di valori, di punti di riferimento", ha spiegato il professionista che ha fatto notare come il carisma che un tempo aveva la famiglia "sta, pian piano, perdendo la sua ascendenza e i ragazzi scoprono che i propri "Sé" sono diffusi nel mondo circostante dal quale attingere senza un criterio". Quindi ha aggiunto: "O meglio i criteri ci sono: chi di loro sa ribellarsi meglio diventa modello da imitare, chi di loro sa esprimere più audacemente l’irrispettosità nei confronti di un sistema fallimentare diventa il leader da seguire e compiacere". Insomma gli esempi che seguono sono i modelli negativi e non positivi. In questo contesto anche la scuola gioca un ruolo determinate sull'educazione dei ragazzi. "La scuola, nel tempo, arranca ad adempiere alla propria mission e sempre più spesso leggiamo o vediamo nei Tg di docenti derisi, sottomessi dai ragazzini più impertinenti e prepotenti e il tutto sotto l’occhio attento degli smartphone che filmano il tutto", ha spiegato Maizza. Lo psicologo, infatti, ha chiarito che: "il bambino è per ragion d’essere un imitatore e si dedica all’ambiente circostante con estrema dedizione sia nel bene che nel male". C'è una strada, per lo psicologo, che le istituzioni, le famiglie e la scuola possono percorrere per colmare il gap. "Occorre far fronte a questa discesa esistenziale fornendo ai ragazzi esperienze, gesti e sentimenti che siano consoni con le loro capacità di apprendere risparmiandoli dai precetti esclusivamente morali che sono difficilmente decifrabili". Perché, ha concluso Maizza: "Moralità e amore sociale non si trovano sui libri scolastici, ma devono essere praticati con grande senso di verità, responsabilità e conoscenza dell'essere umano".