di Mesagne ma non ci riescono e fuggono a bordo di una Porsche cayenne.
Una famiglia d’imprenditori di Mesagne è da anni tartassata dalla criminalità diffusa a causa dei diversi furti e rapine cui è sottoposta. L'ultimo tentativo di furto si è verificato lunedì notte. Si tratta della famiglia Bianco proprietaria di due stazioni di servizio Tamoil. La prima nella zona industriale, in via Aniceto Murri, mentre la seconda è ubicata lungo la provinciale che collega la città a Torre Santa Susanna. Due obiettivi "sensibili", con annessi bar e tabacchi, ritenuti dai criminali piuttosto appetibili poiché collocati in una situazione spaziale ideale per i loro raid giacché hanno diverse vie di fuga lontano da occhi indiscreti. I banditi sono particolarmente attenti anche a rubare da lì anche le slot machine. L'ultimo episodio si è verificato lunedì intorno alle ore 4 del mattino quando una Posche Cayenne, con tre individui a bordo, è giunta nel piazzale della stazione di servizio Tamoil ubicata sulla provinciale che collega Mesagne a Torre Santa Susanna. Il guidatore ha disposto l'auto in retromarcia e poi ha dato gas andando a sbattere contro la colonnina-cassa del self service. Nell'urto la colonnina si è staccata dalla base ma non si è piegata in maniera tale da essere staccata e trasportata via. E' bastato, però, per mettere in atto il sistema antieffrazione che ha inviato il segnale alla centrale operativa dei vigilantes. In pochi minuti una pattuglia si è diretta verso la stazione di servizio. Stessa cosa ha fatto una volante della polizia. I banditi quando si sono resi conto che il raid era sfumato e rischiavano di essere intercettati hanno innescato la marcia e si sono dileguati in direzione di Torre S. Susanna dove non sono mai arrivati poiché, attraverso il dedalo di stradine interpoderali, hanno fatto perdere le tracce. I poliziotti hanno acquisito le immagini del servizio di videosorveglianza nella speranza di riuscire a individuare qualche malvivente. Non è facile poiché, a differenza del passato, oggi a operare i blitz su Mesagne sono bande diverse che giungono da fuori città. "Cani sciolti" che non avrebbero nessun collegamento con la criminalità locale. Gente esperta che lascia sul posto poche indizi. Difficili, quindi, da individuare se non incappano in qualche rete tesa dagli investigatori. Importante per fermare questa escalation è il coordinamento tra le varie forze dell’ordine presenti sul territorio. Nel maggio scorso la polizia era riuscita a catturare una banda dopo che aveva effettuato un furto di slot machine. Si trattava di Rocco Liuzzi, 26 anni di Mesagne, Mauro Vitale, 22 anni di Mesagne, Cosimo Laporta, 29 anni di Tuturano, Daniele Vitale, 38 anni di Tuturano. I quattro poco prima avevano portato a segno un colpo nel bar "Chantall" di Mesagne rubando le slot machine. Il denaro era stato recuperato mentre gli attrezzi per lo scasso e le auto utilizzate erano state poste sotto sequestro.