nel centro storico di Mesagne a causa di uno smottamento che si è verificato nell'abitazione di un'anziana signora. A un tratto il paviemento ha ceduto e la signora si è trovata paurosamente sull'orlo. Ha lanciato l'allarme e sul posto sono giunti i vigili urbani e i tecnici del Comune guidati dal responsabile, l'architetto Marta Caliolo. A cedere, ancora una volta, sarebbe stato il sottosuolo che si è reso instabile in questi gorni di pioggia. La signora è stata sfollata e ospitata, temporaneamente, presso una struttura del Comune. L'episodio si è verificato mercoledì sera, intorno alle ore 20, in via Felice Ronzini, dove abita un'anziana signora. La donna aveva iniziato a preparare la cena quando, per cause ancora in fase di indagine, ha visto il pavimento cedere sotto i suoi piedi. Ha lanciato un grido di paura e ha indietreggiato. Poi ha chiamato aiuto. E' stato lanciato l'allarme e in via Ronzini sono giunti gli agenti della polizia locale. I vigili hanno monitorato la struttura e si sono resi conto della sua periclosità. Per cui hanno chiesto l'intervento dell'architetto Caliolo e dei suoi tecnici. Il dirigente dell'ufficio Urbanistica, dopo aver effettuato un sopralluogo, ha chiesto l'intervento dei tecnici dell'Acquedotto pugliese sospettando qualche perdita nel sottosuolo. In effetti, più di qualcuno dei presenti ha sentito uno scorrere di acqua nel sottosuolo. Nella mattinata di ieri i tecnici del Comune hanno effettuato un altro sopralluogo nell'abitazione che è stata dichiarata inagibile. La signora, dopo aver preso velocemente qualche indumento, è stata trasferita in un appartamento di proprietà del Comune ubicato nell'ex scuola media "Marconi". Si tratta di un intervento temporaneo in attesa di conoscere l'esito delle indagini tecniche e avviare la necessaria messa in sicurezza della struttura. Il cedimento ha riproposto la precarietà del sottosuolo del centro storico che solo nel gennaio 2014 ha ceduto causando l'inagibilità di molte strutture tra cui bad & breakfast e il noto ristorante "Il Connubio". Erano stati mesi piuttosto duri per Antonio Dellomonaco, proprietario del ristorante, e per i suoi dipendenti che erano dovuti restare a casa senza lavoro. In soccorso al ristoratore erano arrivati dei piccoli contributi da parte dei colleghi dell’associazione Ristoratori riuniti e del Comune che si era fatto carico di alcuni costi. La zona rossa interessata dal dissesto statico era compresa tra via Santacesaria, via Tosches, piazza dei Tarallo e via Dei Destro. Oltre una ventina le abitazioni che erano state immediatamente dichiarate inagibili e le relative famiglie sfollate da parte del Comune a livello precauzionale. Alcune famiglie erano state ospitate in strutture recettive a spese dell’ente pubblico. Nei mesi successivi i tecnici avevano effettuato una mappatura del sottosuolo e l'Acquedotto pugliese dovrebbe rifare, quanto prima, la rete idrica e fognaria del centro storico poichè vetusta.
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