nei giorni scorsi, hanno fatto visita agli uffici del Comune di Mesagne per acquisire notizie e documentazioni riguardanti alcune procedure amministrative verificatesi negli anni scorsi. Hanno avuto un colloquio con il segretario generale e con il responsabile dell'ufficio Legale. Naturalmente in Comune hanno a dir poco le bocche cucite. Compreso il primo cittadino che ha detto di non "conoscere il motivo della visita dei finanzieri". Secretati tutti gli atti e l'argomento è stato avocato a se direttamente dal segretario generale del Comune di Mesagne, Giorgia Vadacca. Tuttavia, secondo alcune indiscrezioni si tratterebbe di una vicenda cimiteriale che risale al 2013 quando gli uffici Economato trasmisero all'ufficio Legale del Comune una nota creditoria dell'ente nei confronti di un'azienda funebre per la riscossione di diritti cimiteriali elusi. L'argomento fece un certo scalpore poiché il credito vantato dal Comune si era radicalizzato in diversi anni comprendendo più legislature. Il tutto emerse durante una verifica contabile quando fu scoperto che un’impresa funebre era debitrice nei confronti del Comune di Mesagne di oltre 30 mila euro. Debito vantato sin dal 2006. La giunta Scoditti, con delibera 202 del 19 luglio 2013, aveva dato mandato al proprio ufficio Legale a intraprendere ogni opportuna azione per il recupero delle somme che, nonostante le reiterate richieste, da ultima quella del 9 luglio 2013, non erano state versate. Inoltre la giunta aveva deciso di dare incarico a Francesca Andriola, responsabile dell’ufficio Affari Generali, Appalti e Contratti, di predisporre la revoca dell’autorizzazione in caso di mancato pagamento. Sull'argomento si elevò un vespaio di polemiche. Le forze politiche di minoranza avevano chiesto, con diversi atti, un chiarimento sull'intera vicenda. Gli allora capigruppo consiliari Giuseppe Semeraro (Pdl), Carmine Dimastrodonato (Mesagne Incalza) e Domenico Magrì (Nuova Italia popolare) avevano depositato un’interrogazione urgente riguardo il recupero di somme non versate per diritti dei servizi tanatologici. In particolare i capigruppo di minoranza avevano chiesto, tra l’altro “se vi sono state responsabilità amministrative che hanno impedito il contestuale pagamento al momento dell’erogazione del servizio tanatologico e chi ha firmato le autorizzazioni”. Da accertamenti espletati dal Comune fu accertato che i parenti dei defunti avevano regolarmente saldato le spettanze. Perciò era incomprensibile perché per tanti anni gli uffici preposti avevano sorvolato su quel credito, pubblico, vantato dal loro datore di lavoro. Ossia il Comune. C'è da dire che dal 2013 ad oggi l'azienda debitrice ha presentato in Comune un piano di rientro che ha quasi del tutto onorato. Le indagine della guardia di finanza si sono indirizzate a fare chiarezza su questa direttrice.
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