dove non c’è nessuna novità sull’esito della gara ponte per individuare una nuova ditta che dovrà raccogliere i rifiuti. Le buste sono ancora tutte sigillate negli uffici della Provincia dove è stata espletata la gara. A causa delle difficoltà interne all’ente provinciale sembra ancora lontano il giorno dell’assegnazione provvisoria del servizio. Intanto Progettiamo Mesagne, Forza Italia e Mesagne moderata hanno inviato un esposto all’Autorità nazionale anticorruzione per erudirli su ciò che sta accadendo da diversi anni in città sul fronte della gestione dei rifiuti. A Mesagne, in questi anni, vi sono stati diversi cambiamenti nella gestione del servizio, e se da un lato si è consolidata la raccolta differenziata, aspetto senz'altro positivo, dall’altro è vertiginosamente salito il costo del servizio con il conseguente innalzamento della tassa a fronte però di servizi sempre meno puntuali o addirittura erogati a singhiozzo. "E’ lecito chiedersi perché da più di tre anni proroghiamo un contratto frutto non di una regolare e trasparente gara d’appalto bensì di un affidamento diretto illegittimo, così come stabilito dall’Autorità di controllo sugli appalti pubblici nel 2013? E’ lecito chiedersi perché a Mesagne la teoria seconda la quale “più differenzio e meno pago” non è applicabile?", si sono chiesti Antonio Calabrese, Progettiamo Mesagne, Giovanni Guarini, Forza Italia, e Carmine Dimastrodonato di Mesagne moderata. Su questa denuncia vi sono dei dati precisi: i mesagnesi differenziano circa il 60% del rifiuto prodotto da cui si traggono "impercettibili benefici, un misero 6%, rispetto al costo totale del servizio, circa 5 milioni di euro, il 10% del bilancio comunale", hanno fatto notare i tre politici secondo cui il sistema non funziona. "Ora siamo arrivati a un punto di massima criticità nel nostro territorio - hanno fatto notare - fra impianti chiusi per lo smaltimento dell’indifferenziato, a causa di problemi ambientali e giudiziari, e impianti privati al collasso per lo smaltimento dell’umido, ci troviamo nella massima incertezza sulla futura gestione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, perché la recente legge regionale in materia ha soppresso gli Aro e istituito un nuovo organismo i cui tempi di costituzione sono imprecisati". In questo scenario di totale incertezza i politici di opposizione hanno inviato all'Anac una serie di quesiti per avere risposte esaustive sulle procedure che il Comune di Mesagne, sia nella consiliatura Scoditti sia in quella di Molfetta, hanno promosso in tema di appalti sui rifiuti. "L’Anac dovrà verificare la correttezza delle procedure adottate e anche per rifornire suggerimenti su come procedere per il futuro", hanno concluso i politici di minoranza.
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