distrutto a Mesagne parte dello studio professionale dell'architetto Cosimo Balestra il movente resta un giallo. Piuttosto intrigato poiché, è il caso di dirlo, la vicenda appare di una certa complessità. Certo in città tutti si stanno chiedendo cosa abbia potuto fare l'architetto per essere stato intimidito in questa maniera così "grave". Le prime indagini hanno confermato la professionalità limpida e corretta del Balestra. Nessun incarico pubblico, nulla che possa far pensare a un’intimidazione nata dalla realizzazione di qualche progetto che potrebbe fare gola a qualcuno. E allora? Resta privilegiata la pista privata. Anche su tale ipotesi le varie testimonianze ascoltate dagli investigatori non hanno portato a nulla. Nessuno screzio con i vicini nessuno screzio con i parenti. D'altronde chi conosce bene l'architetto Balestra sa che è un uomo e un professionista tranquillino che difficilmente litiga con qualcuno. Resta, tuttavia, in piedi una terza ipotesi. Che i due incendi siano stati una bravata da parte di qualcuno che ha voluto sfidare sia le forze dell'ordine sia la società civile. Ipotesi certamente difficile da avallare ma sicuramente da inserire nel ventaglio di possibilità valutate dagli investigatori. D'altronde Mesagne non è estranea a questi episodi. Basta ricordare gli incendi di auto fatti da alcuni giovani per divertimento oppure coloro che facevano saltare nelle residenze estive i contatori dell'energia elettrica con i petardi. A meno che le vittime stanno nascondendo qualcosa. In questo caso giungere alla verità sarà impossibile. Il primo incendio si è verificato giovedì scorso quando alcuni individui hanno appiccato il fuoco sia all'archivio dei documenti sia in altri punti dello studio. Il secondo incendio si è verificato nella notte di venerdì quando i piromani sono ritornati, probabilmente, per finire il lavoro incendiario.