che ormai da diverso tempo si stanno verificando a Mesagne. L’imput l’ha dato un cittadino con la collaborazione della polizia che in pochissimi minuti sono riusciti a individuare gli autori. Si tratta di una coppia di nomadi 27enni che dalla Sicilia vanno in giro, in compagnia dei loro bimbi, a mettere a segno le truffe e spillare soldi alle vittime. Entrambi sono stati denunciati per tentata truffa e hanno ricevuto un foglio di via dalla questura di Brindisi per non fare ritorno a Mesagne per un periodo di tre anni. Nelle ultime settimane si erano intensificate le segnalazioni della truffa dello specchietto messa a segno nel brindisino e anche a Mesagne. Prima era stata segnalata una Bmw, poi una Seat Ibiza, una Fiat Punto, un’Alfa Romeo 147, ma fino ad oggi la tempestività degli interventi della polizia e la voglia di acciuffare i malfattori non erano stati ricompensati da quel pizzico di fortuna che pure ci vuole in questi casi anche perché la tecnica del raggiro era stata scoperta. Si tratta, infatti, di una stirpe di nomadi residenti nella provincia di Siracusa chiamati, non a caso, “caminanti”. Questi individui utilizzano una strategia ben precisa, frutto della loro esperienza: cambiano spesso auto, viaggiano e perpetrano i reati con la famiglia al seguito, costituita da minori, anche di tenerissima età, per indurre, in caso di flagranza di reato, a optare per un provvedimento meno restrittivo della libertà personale o comunque per creare il problema di come e dove collocare i minori. Utilizzano, per causare il botto che simula l’urto dell’inesistente danneggiamento, un bastone o fanno scoppiare un petardo o, più semplicemente e verosimilmente, danno un pugno sull’auto in transito a bassa velocità. Sabato un automobilista mesagnese stava transitando a bassa velocità quando ha sentito un botto. Non si è fermato e ha continuato. Poco dopo si è visto seguito fino a casa da un’Alfa Romeo 147. A bordo vi erano oltre ad un uomo anche una donna e tre minori, uno di 10 anni, uno di 6 e l’altro di pochi mesi. L’uomo sceso dall’auto ha chiesto alla vittima, con fare minaccioso, di corrispondergli 15 o 20 euro per la rottura dello specchietto che aveva causato durante il transito con la sua auto. Richiesta non soddisfatta poiché il mesagnese aveva intimato di chiamare la polizia. A questo punto il nomade, blaterando, si era allontanato. Una volta che la volante era giunta sul posto gli agenti avevano preso tutte le notizie necessarie a emanare un ordine di ricerca. Così, poco dopo i poliziotti notavano, parcheggiata lungo una via di Mesagne, l’auto con all’interno l’intera famiglia in attesa, probabilmente, di una potenziale vittima. I nomadi erano fermati e condotti in commissariato dove venivano denunciati per tentata truffa.
Breaking News :