Molfetta sui disabili: è colpa dei tagli

Settembre 13, 2016 3700

molfetta pompeo luglio 2016Il sindaco di Mesagne, Pompeo Molfetta,

nella qualità di presidente di Ambito, non ci sta a incassare le accuse mosse sia dalla Cgil sia da diversi genitori di ragazzi disabili. Così, come suo costume, ha preso carta e penna e ha spiegato le iniziative che ha messo in atto che potranno andare a buon fine solo se collaboreranno Asl, scuola e Comuni. L’integrazione scolastica è un servizio di assistenza scolastica ai bambini disabili. Le prestazioni necessarie vengono determinate dal Niat sulla base di schede individuali predisposte in ragione della disabilità riscontrata e devono essere offerti da operatori sanitari messi a disposizioni della Asl, da assistenti scolastici, insegnanti di sostegno e personale Ata, e da operatori socio assistenziali forniti dall’ambito sociale di zona, Comuni, in modo che l’intervento multidisciplinare garantisca assistenza, accoglienza ed integrazione. "Gli operatori Asl, essendo personale integralmente stabilizzato a tempo pieno, 36 ore settimanali, potevano e possono soddisfare i bisogni del disabile durante tutto l’orario delle lezioni talvolta anche oltre le esigenze specifiche dei ragazzi, mentre gli operatori messi a disposizione dai Comuni, in ragione di un budget ridotto e di un esiguo monte ore assegnato, potevano assistere i ragazzi per un tempo minore rispetto alla durata delle lezioni con una ripartizione oraria media che nel tempo si è sempre più assottigliata fino a 2 ore al giorno su ogni singolo ragazzo", ha spiegato il sindaco Molfetta secondo cui "non si realizzava mai una assistenza integrata, individualizzata e multidisciplinare neanche quando le risorse erano cospicue". Quest’anno la situazione è aggravata da una ulteriore contrazione delle risorse dedicate che sono passate da circa 834 mila euro dello scorso anno ai 650 mila euro di quest’anno di cui il residuo a oggi è di 124 mila euro circa con cui bisogna coprire il trimestre settembre/dicembre 2016. Se, quindi, l’impostazione del servizio e la ripartizione del monte ore che questa cifra produce rimanesse la stessa dello scorso anno i Comuni potrebbero assistere gli studenti assegnati loro mediamente per meno di un’ora al giorno. Per queste ragioni i Comuni dell’ambito Br/4, più volte riunitisi nel coordinamento istituzionale, dopo aver ottenuto l’assenso da parte dei dirigenti Asl, del Niat e dei dirigenti scolastici, hanno concordemente ritenuto di modificare l’impianto del servizio. "Non si opererà più in maniera autonoma ma ciascun ente metterà il proprio personale, il proprio monte ore a disposizione del dirigente scolastico che predisporrà un piano di intervento individualizzato in ragione del pool di risorse umane disponibili indipendentemente dalla loro provenienza", ha aggiunto Molfetta. In questo modo gli operatori Asl non avranno più un rapporto con l’utente di 1:1 a tempo pieno ma all’occorrenza si renderanno disponibili, insieme agli operatori di base della scuola, ad integrare l’assistenza anche sui ragazzi non completamente “coperti” dagli operatori messi a disposizione dai Comuni", ha concluso il sindaco.