di corte dei Figheroia la cui proprietà è attualmente contesa tra il Comune e un privato. Un giallo che si aggiunge a quello delle bici comunali del progetto bike sharing, in parte svanite nel nulla. Per cercare di fare chiarezza sulla proprietà della corte, e sul giudizio legale che ne è scaturito, il consigliere comunale di minoranza, Fernando Orsini, del Pd, ha scritto è presentato un'interrogazione al sindaco Molfetta con la quale spera di ottenere aggiornamenti sull'iter burocratico della pratica. Tutto ha avuto inizio il 5 maggio 2014 quando il Comune di Mesagne, forte della documentazione archivistica acquisita dall'ufficio Tecnico, provvedeva a rimuovere i cancelli posti da chi vantava la proprietà alla “Corte dei Figheroia”, sita nel centro storico, ritenendo che la stessa “appartenesse” all'ente pubblico. La vicenda ben presto era andata a finire nelle aule del tribunale quando, il 21 gennaio 2015, i signori Francesco e Giuseppina Murri, ritenendosi legittimi possessori della predetta corte, proponevano ricorso innanzi al tribunale di Brindisi, perché fossero reintegrati nel possesso della stessa. Cosa che puntualmente accadde il seguente 20 febbraio 2015. Uno smacco che il Comune non ha mai digerito poiché dalla documentazione in suo possesso la situazione patrimoniale era ben altra. Così, il 10 aprile 2015 il Comune di Mesagne avanzò un giudizio innanzi al tribunale di Brindisi perché fosse accertata la proprietà della corte in capo all'ente. Solo che a presentare il ricorso non fu l'ufficio Legale dell'ente, deputato a tale atto, ma un difensore esterno poiché la civica avvocatura aveva rinunciato all'incarico per non aver condiviso, «alla luce degli atti messi a disposizione dagli uffici competenti», la prospettazione e le impostazioni date all'intera vicenda". Alla luce di questa vicenda, ed essendo trascorso oltre un anno dalle ultime notizie, il consigliere Orsini ha chiesto al sindaco "se ed in quale data il Comune di Mesagne ha ottemperato al provvedimento di reintegra nel possesso della Corte Figheroia in favore dei signori Murri pronunciato dal Tribunale Brindisi; chi “usufruisce” attualmente della suindicata corte e in quale stato si trovasi il giudizio “petitorio” promosso dal Comune di Mesagne innanzi al Tribunale di Brindisi nei confronti dei signori Murri". Che una volta la corte fosse una via non c'è nessun dubbio poiché solo successivamente è stata murata. A scoprire il tutto è stata Marta Caliolo, un po’ la Sherlock Holmes del servizio Urbanistico del Comune di Mesagne, che ha una spiccata passione per la tutela e conservazione dei beni storici. Attualmente il primo tratto di strada è via dei Migliori, anticamente denominata via dei Mulini proprio per la presenza di macine in cui tritare il grano e in cui vi era una chiesetta dedicata a Santa Barbara. Dal tamponamento di tale area all'antica via dei Mulini si è aggiunta la Corte dei Figheroia.
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