da personale della Squadra di Polizia Giudiziaria di questo Commissariato, l’Ordinanza di Applicazione della Misura coercitiva della custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi, Stefania De Angelis, su richiesta del P.M. della Procura della Repubblica, dott.ssa Valeria FARINA VALAORI che ha assunto la direzione delle indagini svolte a carico dell’odierno ristretto CERASINO Oronzo, oritano, di 60 anni, che si è reso responsabile, in concorso con altri soggetti non identificati, dei reati di furto di un trattore agricolo, sottraendolo dall’interno di un capannone, dopo aver forzato il lucchetto posto a chiusura del portone dello stesso, di una masseria in agro di Mesagne. Lo stesso, altresì, mediante minaccia, costringeva la vittima a consegnargli la somma di euro 3.000,00, cosa che avveniva procurando all’estorsore e/o ad altri un ingiusto profitto.
Operazione anti estorsione della polizia di Mesagne che ha assicurato alla giustizia un uomo di Oria che aveva chiesto il cavallo di ritorno a un agricoltore mesagnese cui aveva rubato un trattore e altra attrezzatura agricola dal valore di diverse migliaia di euro. Il tutto gli sarebbe stato restituito per la "modica" somma di 4 mila euro. In manette, per il reato di furto, è finito Oronzo Cerasino, di 60 anni di Oria, mentre sono ricercati i complici. L'episodio si è verificato alcuni giorni fa quando in un deposito in agro di Mesagne sono arrivati alcuni individui, tra cui il Cerasino, e hanno forzato il luchetto d'ingresso del capannone. Una volta dentro hanno trafugato un trattore, un altro analogo mezzo di marca Fiat, modello New Holland, due motoseghe, un taglia erba e altri attrezzi da lavoro oltre al fallito tentativo del furto di un camion cui avevano già forzato il nottolino di accensione. Infine, avevano preso il tutto ed erano spariti. Venerdì scorso durante un servizio di controllo del territorio gli agenti avevano rinvenuto, nei pressi del centro commerciale Auchan, l'intera refurtiva. Attraverso la targa del trattore erano risaliti al proprietario che avevano invitato in commissariato per chiarimenti. Peraltro nel 2007 allo stesso agricoltore era stato nuovamente rubato il medesimo trattore. Una volta negli uffici di polizia l'uomo, messo alle strette, aveva ammesso che dal magazzino gli erano stati asportati diversi attrezzi e mezzi agricoli e glie ra stata chiesta una tangente per riaverli. La somma inizialmente richiesta era stata di 4 mila euro ma dopo i primi contatti era scesa a 3 mila euro. La motivazione della richiesta di danaro da parte del malvivente è stata puntualmente registrata dagli investigatori. Cerasino, infatti, aveva detto all'agricoltore: «Ci era da sciri arretu, non ci indrizzava sicuru, o mi ha portato per farmi perdiri li ientu, non puoi immaginare, stradine così, fangu, a periculu cu rimangu cu la machina…magghiu fattu lu bagnu ntra l’erva cu lu possu sci pigghiari ». A quel punto gli investigatori e gli inquirenti hanno chiuso la vicenda. Un mandato di arresto è stato spiccato dal gip del tribunale di Brindisi, Stefania De Angelis, su richiesta del sotituto procuratore Valeria Farina Valaori, titolare dell'indagine, nei confronti del Cerasino. I poliziotti si sono recati nell'abitazione dell’uomo, l'hanno arrestato e trasferito nel carcere di Brindisi a disposizione dell'autorità giudiziaria. «Purtroppo ancora oggi l’estorsione è una tipologia di reato che difficilmente la vittima denuncia e, qiuindi, difficile da provare pioche la gente è terrorizzata dal suo estorsore che la minaccia », ha commentato la vice questora Rosalba Cotardo. "Gli estorsori spesso prospettano alla vittima predestinata un male ingiusto, spesso rivolto anche a persone care alla vittima stessa". La commissaria è convinta che c'è molta omertà da combattere, anche a Mesagne oggi città simbolo della legalità. "E' l’omertà di chi sa e non parla per il terrore delle minacce subite, che blocca la persona offesa e fa sguazzare questi personaggi in un clima di rassegnazione e passività", ha concluso la poliziotta.