che giorno dopo giorno cerca di scardinare il sistema dell'usura e del racket che, in maniera anonima, è tuttora presente. Ultimo caposaldo di quella forma di criminalità organizzata per lo più decapitata negli anni passati. Il presidente dell'antimafia, Fabio Marini, ha seguito la trasmissione televisiva di Rai Uno restando scettico, pur ammettendo che in città vi sono ancora problemi di legalità, dall'immagine che la trasmissione ha tracciato di Mesagne. Marini, come Maizza suo predecessore, conosce bene il lavoro che i mesagnesi hanno svolto negli ultimi venti anni per debellare la piovra della criminalità che li stava soffocando, socialmente ed economicamente. Ecco perché oggi è indignato da una lettura socio-economica poco attenta e pressappochista.
Presidente lei che ha contezza della situazione criminale, relativa all'usura e al racket, la città di Mesagne è davvero ancora "mafiosa"?
La storia criminale rappresentata in televisione appartiene al passato. La giornalista avrebbe potuto e dovuto informarsi meglio sulla nostra città. Avrebbe scoperto che Mesagne è passata ad essere da città della mafia a città dell'antimafia grazie ai tanti sforzi, oggi delusi da quel servizio, che sono stati profusi dalle varie amministrazioni, associazioni e cittadini per riscattarsi".
Non le sembra, però, che la città negli ultimi anni ha attenuato le iniziative antimafia?
"Certo non bisogna negare che andrebbe ripreso quel fermento antimafia di qualche anno fa. Mesagne non è certamente indenne da presenza criminale, come più volte ho detto le varie attività illecite continuano ad esserci, come continua ad esserci una scarsa o inesistente collaborazione dei cittadini e operatori economici con le forze dell'ordine, ma da qui a definirla ancora città mafiosa ne passa".
Vuol dire che i giornalisti lavorano per lo scoop, lo share e l'audience?
"Siamo stanchi. Da ormai troppi anni il tema è affrontato con servizi giornalistici o reportage faziosi, incompleti e poco documentati. Gradiremmo in futuro che siano ascoltate anche altri voci e altri punti di vista".
Il clan dei mesagnesi, quindi, non esiste più?
"I mesagnesi non sono un clan, i mesagnesi siamo noi. Un popolo di gente onesta e laboriosa che con sacrifici e passione é riuscita in passato a superare grossi momenti di difficoltà in cui la mafia e le organizzazioni criminali la facevano da padroni, e che oggi cerca di mantenere alta la guardia, perché siamo consapevoli che il fenomeno non é sradicato del tutto".