La Regina Viarum di Muro Tenente entra in rete con Roma In evidenza
Lo spicchio di tracciato dell’Antica via Appia, la Regina viarum, rinvenuto lo scorso anno all’ingresso del Parco archeologico di Muro Tenente ieri mattina è stato oggetto di visita da parte del direttore del Parco archeologico dell’Appia Antica di Rona, l’architetto paesaggista Simone Quilici. Insieme a lui era presente l’architetto responsabile del progetto di valorizzazione dell’antico tracciato che collegava Roma con Brindisi, e un gruppo di giornalisti delle maggiori testate nazionali. Il tour degli esperti rientra in un progetto dell’associazione “Viaggiando”, un tour sul vecchio tracciato della “Regina viarum”, visitando i siti di maggiore interesse culturale e turistico.
La via Appia antica è la più importante strada costruita dai romani che attraversa ben quattro regioni, una lunga via conosciuta anche come la Via Francigena del Sud, che collega Roma a Brindisi, e che è uno dei 38 luoghi italiani che aspirano a diventare Patrimonio dell’umanità Unesco. L’attuale progetto, voluto dal ministro Dario Franceschini, nella prima parte vede l’individuazione del tracciato e, successivamente, la realizzazone delle opere necessarie per permettere una piena fruizione turistica dell’asse viario romano. Intanto, ieri a Mesagne il direttore Simone Quilici è rimasto particolarmente affascinato dalla città messapica. “Lo scopo del nostro viaggio – ha spiegato Quilici – è di conoscere per poi valorizzare l’intero tracciato dell’Antica via Appia da Roma a Brindisi. Certo non vogliamo sostituirci al ruolo delle soprintendenze che restano fondamentali sui territori. Contestualmente stiamo lavorando a un sistema museale dell’Appia in cui dovrebbero federarsi i principali musei presenti lungo il tracciato. L’idea è che si possano organizzare eventi condivisi, scambiarsi le opere e mettere in campo delle mostre itineranti”. Il lavoro di Quilici è, quindi, di realizzare un coordinamento dei vari territori interessati per creare rapporti di governance. “Non sempre è facile mettere insieme i Comuni facendogli superare i campanilismi”, ha sottolineato l’esperto.
Per la verità il parco archeologico di Muro Tenente è un modello di “zona franca” da prendere in considerazione poiché gestito in perfetta simbiosi tra i Comuni di Latiano e Mesagne, sui cui territori ricade l’area archeologica. “Questo è un modello virtuoso – ha confermato il direttore – una perfetta sinergia di coordinamento politico-amministrativo tra Comuni. Infatti, se manca un anello la catena non funziona”. In ogni modo, uno degli obiettivi primari del Parco archeologico dell’Antica via Appia è fare diventare la “Regina viarum” patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Proposta avanzata dalla giunta comunale di Brindisi nel 2018. “Posso confermare che stiamo lavorando alla candidatura dell’Unesco – ha spiegato Quilici – si tratta di un lavoro piuttosto complesso che interesserà tutte e quattro le regioni attraversate dall’Appia antica, sicuramente non potrà essere pronto prima dei due anni. In ogni modo sono abbastanza fiducioso”. Soddisfatto della presenza degli esperti Mimmo Stella, consulente storico del sindaco Matarrelli.
“L'Amministrazione Matarrelli – ha detto - è particolarmente interessata alla ricerca e alla valorizzazione dell'ultimo tratto della via Appia, specificatamente al tratto che ricade nella propria competenza territoriale. In particolare, abbiamo intenzioni di approfondire le ricerche, all'interno del Parco archeologico di Muro Tenente, ove si presume, possa passare la "Regina Viarum" dopo le recenti scoperte del luglio 2019 che attendono però altre conferme”.