Redazione

Dati del giorno: 14 gennaio 2022

24.406
Nuovi casi
75.448
Test giornalieri
8
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 8.631
Provincia di Bat: 2.807
Provincia di Brindisi: 2.601
Provincia di Foggia: 3.111
Provincia di Lecce: 3.872
Provincia di Taranto: 3.103
Residenti fuori regione: 194
Provincia in definizione: 87
84.659
Persone attualmente positive
530
Persone ricoverate in area non critica
56
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

395.100
Casi totali
6.665.442
Test eseguiti
303.394
Persone guarite
7.047
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 140.235
Provincia di Bat: 39.449
Provincia di Brindisi: 35.477
Provincia di Foggia: 64.960
Provincia di Lecce: 56.403
Provincia di Taranto: 54.934
Residenti fuori regione: 2.749
Provincia in definizione: 893
Da precisare che in data odierna la Regione Puglia ha inserito 15000 tamponi antigenici che hanno attestato positività in farmacia dal 1° gennaio 2022. Resta comunque un dato, quello odierno, più alto dei precedenti.

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La scrivente FP CGIL si oppone con forza all’idea di sopprimere, anche temporaneamente, il servizio di ausiliariato supporto logistico all’ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana.La scrivente FP CGIL si oppone con forza all’idea di sopprimere, anche temporaneamente, il servizio di ausiliariato supporto logistico all’ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana.Il servizio, istituito da poco, 1 novembre, dopo un iter lunghissimo oggi rischia di scomparire per cause ancora sconosciute. La logistica interna, cosi come accade in altre realtà del territorio Brindisino è diventato un servizio indispensabile alla buona organizzazione. Gli addetti si occupano del trasporto pazienti all’interno del nosocomio, dell’approvvigionamento dei farmaci e di altri servizi essenziali per le U.O. Cosa più importante: consentono agli operatori delle stesse U.O. la permanenza fissa al fianco dei pazienti ad essi affidati.Le otto unità presenti nel presidio di Francavilla Fontana sono estremamente funzionali alla buona organizzazione, anzi possiamo affermare con certezza assoluta che andrebbero incrementate.La chiusura del servizio avrà ripercussioni su tutte le attività di reparto e ambulatoriali, in un momento di grave pandemia restiamo sgomenti difronte ad una scelta che non trova giustificazioni, ma è solo figlia di una logica che non risponde alla razionalizzazione delle risorse umane.Come OO SS ci saremmo aspettati una riflessione e una discussione accurata sulle possibili risposte alla pandemia, dall’utilizzo dei dispositivi di protezione fino all’incremento delle risorse umane.La discussione e il confronto — con tempistiche più larghe, ma necessarie — sono forse da sopprimere ? Possibile che la risposta della direzione sanitaria alla situazione attuale sia quella di sopprimere un servizio essenziale, ritenendolo superfluo? Cartesio avrebbe risposto così: «Dubium sapientiae initium», il dubbio è l’origine della sapienza.La FP CGIL Brindisi chiede:L’immediato ripristino del servizio ausiliariato e supporto logistico. La scrivente ribadisce con forza la necessità di evitare le gravissime ripercussioni di tipo organizzativo al personale delle U.O. e ai pazienti. La FP CGIL si riserva di tutelare il personale in tutte le sedi.

 

Said Cissa, 22 anni Gambiano, morto nell'ottobre 2020, dopo essere stato investito mentre andava in bici tra Carovigno e San Vito dei Normanni. Camara Fantamadi 27 anni del Mali, morto a giugno del 2021, nella frazione di Tuturano, dopo essere stato a lavoro nei campi sotto il sole cocente. Toure Saidou, 27 anni della Guinea, ritrovato cadavere in un casolare dopo essere stato a lavoro nei campi dove - dicono i suoi colleghi – si sentiva già male.

Un morto all'anno. Una scia di decessi intollerabile in un Paese che sulla carta si dice civile ma, nei fatti, si ritrova a registrare una vergogna senza fine. Uno stillicidio di una barbarie inaudita che lascia sgomenti, che impone a tutti non solo una seria riflessione ma anche un obbligo di accertamento della verità dei fatti che hanno portato all'ennesimo decesso di un bracciante agricolo.

«Chiediamo che sia fatta luce sulla morte del 27enne – dice il segretario della Flai Cgil di Brindisi Cosimo Della Porta – perché non ci siano morti di serie “A” e di serie “B”. Chiediamo che si verifichi se il decesso di questo giovane bracciante sia legato alle sue condizioni di lavoro nei campi, perché non possiamo fare finta che nulla sia accaduto solo perché si tratta di un immigrato. E' mostruoso il fatto che una persona che si senta male a lavoro, non riceva soccorsi e venga ritrovata due giorni dopo in un casolare, senza vita. E' un fatto di una disumanità e di una gravità inaccettabile. Da sempre la Flai Cgil di Brindisi lotta al fianco dei lavoratori agricoli, di qualsiasi colore sia la loro pelle, per i diritti e per il rispetto delle condizioni di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Diritti che vengono puntualmente “violentati”. Siamo stati primi in Italia a Brindisi cosi come a Foggia nella istituzione della “Sezione territoriale della Rete del lavoro agricolo di qualità” è quanto mai urgente che questo strumento diventi definitivamente operativo perché tutta la filiera sia controllata ed i lavoratori tutelati. Probabilmente se la “Rete” fosse operativa tragedie del genere avrebbero potuto essere evitate. Torniamo a chiedere per l'ennesima volta all'Inps la convocazione di una cabina di regia per uscire da questa impasse per rendere il lavoro nei campi più sicuro e tutelato».

A Della Porta, fa eco il segretario generale della Flai Cgil Puglia, Antonio Gagliardi.

“Un fatto grave quello della morte di Toure Saidou, che colpisce le coscienze e che desta preoccupazioni e dubbi. Alcuni tratti della vicenda ricalcano episodi già vissuti, come Paola Clemente, la bracciante morta di fatica sotto un tendone di uva nel territorio di Andria, ma anche tanti lavoratori stranieri morti di stenti. In tutte le situazioni ricorre l’omessa o la scarsa tempestività dei soccorsi, spesso per celare lavoro grigio o nero, come verosimilmente pensiamo sia nel caso del povero Toure. Ci stringiamo ai familiari e ci uniamo alla loro richiesta affinché la magistratura possa fare piena luce su quanto accaduto. Pensiamo che morire per lavoro, prima ancora di lavoro, sia un’emergenza che va stroncata ad ogni costo. Gli strumenti normativi esistono: è il tempo di impiegarli”.

      Cosimo Della Porta                      Antonio Gagliardi

      Segretario Generale                 Segretario Generale

                 Flai-Cgil Brindisi                           Flai-Cgil Puglia

La scrivente Segreteria Nazionale è fortemente preoccupata per la sorte della piattaforma logistica e del futuro occupazionale dei lavoratori addetti che hanno profuso grande impegno e professionalità, in questi anni, e ancor prima della cessione del ramo di Azienda da parte del Gruppo Ferrero a Stef Italia. Preme sottolineare brevemente che il sito logistico di Mesagne ed i lavoratori che lì vi operano sono il risultato di un accordo sindacale, sottoscritto anche dalla Filt Cgil, conseguente alla cessione di ramo d’Azienda della logistica che nel 2016 Ferrero S.p.A. ha ceduto a Stef Italia, con esso altri tre siti Pisa, San Benedetto e Lamezia Terme. Nell’accordo sindacale si parla di un impegno da parte di Ferrero a concedere l’appalto per la gestione dei servizi logistici relativi alla distribuzione per un periodo di 6 anni a Stef Italia S.p.A., lo stesso contratto di servizio avveniva sul presupposto della stabilità occupazionale, nonché per valorizzare la professionalità e l’esperienza maturata dai dipendenti della stessa Ferrero. Rimane del tutto inspiegabile l’iniziativa assunta dalla Ferrero S.p.A. che ha prorogato il contratto di servizio per tutti i siti interessati tranne che per Mesagne, mettendo in forte difficoltà le prospettive occupazionali dei lavoratori interessati a cui, come da accordo sindacale, si applica il CCNL della Logistica, Trasporto Merci e Spedizione. La Segreteria Nazionale della Filt Cgil ritiene che l’Azienda Ferrero S.p.A. si debba far carico del destino occupazionale dei lavoratori interessati, già suoi dipendenti, al fine di non disperdere il patrimonio di conoscenze e competenze, ma anche per continuare ad avere la stessa qualità di servizio ed evitare che altri soggetti con improbabili capacità tecniche ed altrettanto finanziarie subentrino al solo fine di ridurre gli organici, lasciando a casa questi lavoratori. In attesa di riscontro si inviano cordiali saluti. Il Segretario Nazionale Filt Cgil Michele De Rose

Dati del giorno: 13 gennaio 2022

3.218
Nuovi casi
74.753
Test giornalieri
7
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 1.224
Provincia di Bat: 288
Provincia di Brindisi: 312
Provincia di Foggia: 486
Provincia di Lecce: 614
Provincia di Taranto: 226
Residenti fuori regione: 54
Provincia in definizione: 14
62.901
Persone attualmente positive
495
Persone ricoverate in area non critica
53
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

370.694
Casi totali
6.589.994
Test eseguiti
300.754
Persone guarite
7.039
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 131.604
Provincia di Bat: 36.642
Provincia di Brindisi: 32.876
Provincia di Foggia: 61.849
Provincia di Lecce: 52.531
Provincia di Taranto: 51.831
Residenti fuori regione: 2.555
Provincia in definizione: 806

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È slittata di due settimane la data entro la quale la commissione esaminatrice, delle candidature delle 23 città italiane candidate a divenire “Capitale italiana della cultura 2024”, farà la sua scelta. Una mole di documentazione presente nei 23 dossier ha indotto il presidente della commissione a chiedere al ministero della Cultura una proroga sui tempi di istruzione delle pratiche. Pertanto il prossimo primo febbraio la commissione comunicherà le 10 città finaliste ed entro il 15 marzo le convocherà per un’audizione pubblica di presentazione del dossier. Infine, entro il 29marzo 2022 invierà al ministero il nome della città ritenuta più idonea a essere insignita del titolo di “Capitale della Cultura 2024”. Intanto, a Mesagne c’è una certa fibrillazione per i tempi che si sono allungati e l’ansia la fa da padrona. E, come capita di constatare intorno alle grandi questioni, si discute di quello che ci sarà da organizzare nel caso in cui il nome della città dovesse risultare tra le dieci finaliste.

Un’ipotesi, quest’ultima, che conferirebbe definitiva consacrazione ad una proposta culturale che è più di un semplice progetto, inteso come classico programma di intenti da realizzare, rappresentando – al tempo stesso – anche molto più di un vademecum di appuntamenti. “La ragione dell’entusiasmo di un’avventura respirata dal territorio con tanta energia, e per tutto il periodo che ha preceduto la formalizzazione dell’invio al dicastero competente, risiede nella particolarità del percorso che si è tracciato”, ha spiegato il sindaco Toni Matarrelli. Gli effetti di tanta vivacità in città continuano. E la prova è la curiosità con cui la gente chiede se vi siano novità in merito, alla luce della recente istituzione della giuria che si sta occupando della designazione della capitale culturale d’Italia del 2024. E dalla quale, naturalmente, nulla trapela.

Ma facciamo un passo indietro per comprendere come quest’evento, quello della candidatura, abbia destato sincero interesse tra tanti, mesagnesi e non solo. “Le feste di candidatura con cui la città ha simbolicamente aperto le porte alla conoscenza delle sue bellezze storico-monumentali, il calendario incalzante di date e tavoli tematici attraverso il quale l’Amministrazione comunale, il gruppo di progettazione guidato dall’architetto Simonetta Dellomonaco e quello di autorevoli sostenitori hanno dato vita a momenti di grande partecipazione, hanno lasciato un segno profondo anche per le prospettive di impegno futuro”, ha tenuto a precisare il primo cittadino. L’occasione, nel suo insieme, ha realizzato la migliore evoluzione possibile di ciò che è stato messo in campo. “E’ soprattutto per questo – ha proseguito Matarrelli - che il lavoro svolto resterà come traccia preziosa già a partire da questo 2022. La ragione fondamentale per la quale si è scelto di candidare Mesagne a Capitale italiana della Cultura per il 2024 si nutre di una consapevolezza che è maturata durante i numerosi momenti di riflessione ed elaborazione comunitaria: Mesagne ha una storia importante da raccontare, un resoconto collettivo di cambiamento attraverso il quale si ha l’ambizione di poter spiegare un modello che si è fatto sistema. E di cui l’innovazione sociale e quindi economica rappresentano una sorta di trampolino di lancio per la promozione stessa del territorio”.

Per Marco Calò, consulente politico alla Cultura, “tutto ciò è il risultato non scontato e che si alimenta, in modo costante, grazie agli esempi di vivace intraprendenza che arrivano da una comunità che ha saputo riscattarsi, investendo su sé stessa e su peculiarità che la rendono unica”.

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Torna a vivere il campo polivalente del quartiere San Lorenzo dopo anni di abbandono e degrado. Il recupero del terreno di gioco, voluto dall’Amministrazione Comunale di FrancavillaFontana, è stato finanziato con fondi POR Puglia 2014-20 per la valorizzazione delle strutture sportive.

Grazie a questo intervento cresce il numero di infrastrutture dedicate allo sport di proprietà comunale e si dota il quartiere San Lorenzo di una risorsa che porterà benefici anche sul piano sociale.

“Abbiamo voluto dare nuova vita ad un luogo abbandonato e che per troppi anni è stato l’emblema della resa nei confronti dei vandali. Ribadiamo con forza – afferma il Sindaco Antonello Denuzzo – che l’Amministrazione Comunale c’è e non si arrenderà mai davanti a chi distrugge i beni pubblici. La rassegnazione sarebbe un atteggiamento illogico che priverebbe la cittadinanza di opportunità di incontro e crescita. Al contrario, presidieremo e ci adopereremo per affidare in gestione la struttura, perché solo così potrà esprimere al massimo tutte le sue potenzialità.”

L’intervento di recupero è consistito nel rifacimento della pavimentazione con la predisposizione del terreno per il calcetto, il tennis e la pallamano, il ripristino della recinzione e dell’illuminazione. Installato, infine, un sistema di videosorveglianza per vigilare sulla sicurezza dell’area.

Il percorso che ha condotto alla realizzazione dell’opera è stato avviato nell’ottobre del 2019 e ha visto la cittadinanza partecipare attivamente nella definizione del progetto che è stato poi successivamente candidato al bando regionale.

Nel corso dell’incontro con la cittadinanza e le associazioni, cui presero parte il Sindaco Antonello Denuzzo, l’Assessore all’Urbanistica Nicola Lonoce, l’ex Assessore Antonio Martina e l’Ing. Irene Licari dell’Ufficio Tecnico, emerse con forza il valore simbolico del recupero di questa opera pubblica come occasione per il quartiere e opportunità da offrire ai giovani francavillesi.

“La restituzione alla collettività del campo polivalente – conclude l’Assessore all’Urbanistica Nicola Lonoce – anticipa idealmente il processo di rigenerazione urbana accrescendo la qualità dei servizi e fornendo uno strumento di promozione sociale. Questo luogo si candida a diventare un attrattore naturale di giovani che qui potranno divertirsi e socializzare.”

Chiuso il cantiere ora si attende solo la pubblicazione del bando per la gestione della struttura e l’avvio della fruizione pubblica dell’opera.  

“Quello che emerge dal report 2021 redatto dalla Polizia Postale  è un dato allarmante dal punto di vista giuridico, economico e sociale che, però, la nostra Associazione aveva ampiamente previsto”

È questo il commento dell’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” in merito all’aumento delle truffe on line nel 2021 rispetto al 2020.

Dal rapporto annuale della Polizia Postale (www.poliziadistato.it) si evince che nel 2021 le truffe on line sono aumentate del 27 % rispetto al 2020.

 “A causa della pandemia, abbiamo assistito al passaggio da consumatore on store a consumatore on line – afferma l’avv. Emilio Graziuso, Responsabile Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” – Di pari passo, è aumentato il numero di truffe on line nonché le metodologie attraverso le quali le stesse sono perpetuate.  Il consumatore è, infatti, sottoposto a dei veri e propri arrembaggi, tramite phishing, smishing e visching,  ai propri dati personali e, di conseguenza, al proprio conto corrente ed alla propria carta di credito”.

Per quanto riguarda, invece, i dati propri dell’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” rilevati attraverso le segnalazioni, richieste di informazione e di assistenza pervenute all’Associazione, rispetto all’anno 2020, esse sono aumentate del 70%.

Se raffrontato il dato 2021 con quello del 2019, l’aumento è, addirittura, pari al 100%.

Proprio per fornire il migliore servizio possibile ai consumatori ed avere un osservatorio costante sul fenomeno, l’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” ha istituito al proprio interno uno specifico Dipartimento dedicato alla tutela del consumatore dalle truffe on line.

Responsabile del dipartimento è stata nominata la dott.ssa Irene Zapparata.

 “La nostra Associazione ritiene che la prima forma di tutela del consumatore sia l’informazione” - afferma la dott.ssa Irene Zapparata – “L’informazione assume un ruolo ancora più centrale nella difesa dalle truffe on line. Proprio per questo, siamo impegnati in una campagna informativa sui diritti dei cittadini, in modo tale che gli stessi possano evitare di andare incontro a “disavventure” dalle ricadute economiche spesso rilevanti. In tale attività di informazione abbiamo redatto un apposito vademecum che si prefigge di fornire uno strumento rapido, agile ed efficace per consentire al cittadino di individuare immediatamente una truffa informatica e non rimanere vittima della stessa”.

Per maggiori informazioni: tel. 347 – 0628721; email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.;Pagina FB Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore”.

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La svolta naturalistica dei pugliesi, alimentata anche dall’emergenza Covid, spinge il ritorno delle erbe selvatiche e delle piante officinali dalla tavola alla farmacia, dalla cosmetica alla moda con un boom che ha portato le superfici coltivate in Puglia ad +298%, con la domanda nazionale salita a 25 milioni di chili. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia, elaborata in riferimento all’intesa raggiunta in Conferenza Stato-Regioni sul decreto interministeriale sulle piante officinali che chiarisce tutte le fasi per lo sviluppo del settore.

Le potenzialità del settore sono notevoli con la produzione di erbe selvatiche che potrebbe più che triplicare – aggiunge Coldiretti Puglia - con notevoli effetti sull’occupazione e sull’indotto, limitando la dipendenza dall’estero a quelle piante esotiche che per condizioni climatiche e ambientali non sono coltivabili in Puglia. Così come le piante selvatiche potrebbero divenire una valida alternativa in Salento per non condannarlo nuovamente alla monocoltura dell’olivo, dopo il disastro avvenuto a causa della Xylella.

Sono quasi 300 le piante prodotte che – sottolinea la Coldiretti regionale – grazie alle particolari proprietà vengono utilizzate per scopi erboristici, farmaceutici, cosmetici, liquoristici, culinari, per la preparazione di prodotti per la profumeria, per l’industria dolciaria, infusi, per la difesa delle colture, per l’igiene della persona, della casa o per l’ottenimento di oli essenziali o tinture per l’abbigliamento. Tra le altre – precisa la Coldiretti – ci sono basilico, elicriso, menta peperita, lavanda, stevia rebaudiana, peperoncino, tarassaco, maggiorana, timo, rosmarino, salvia, eucalipto, mirto, stevia e lippia, zafferano, camomilla, echinacea e bardana.

Sono circa 150 le aziende agricole pugliesi impegnate con una superficie coltivata a piante aromatiche, medicinali e da condimento di oltre 450 ettari che coprono però appena il 3% del fabbisogno nazionale, secondo una stima della Coldiretti Puglia sulla base di dati ISTAT.

Ancora ingente il ricorso di piante officinali dall’estero con la Cina – insiste Coldiretti Puglia – è il principale produttore mondiale tanto che circa ¼ delle erbe aromatiche e officinali utilizzate dall’Italia provengono dal gigante asiatico. Si tratta però di prodotti che spesso non rispettano gli stessi standard di sicurezza alimentare, ambientale e di rispetto dei diritti dei lavoratori vigenti in Italia come dimostra il fatto che Pechino è ai vertici mondiali per allarmi alimentari secondo l’analisi del sistema di allerta rapido europeo (RASSF)

E’ necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute – conclude Coldiretti Puglia - l’importanza di sostenere gli investimenti nazionali in un settore in forte crescita come quello delle erbe selvatiche e officinali.

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CONTESSA (ANCE BRINDISI) – LE IMPRESE SONO UN BRACCIO OPERATIVO DELLO STATO! VA RICONOSCIUTO LORO UN RUOLO PER POTER RICOSTRUIRE IL PAESE

Le cronache degli ultimi giorni forniscono un quadro desolante in relazione alla gestione degli appalti pubblici. Il riferimento è ai lavori per la costruzione del nuovo ospedale Monopoli/Fasano, alla bonifica di Micorosa e alla realizzazione dello “Shuttle” a Brindisi, al restauro della Torre dell’orologio a Cisternino, alla pista ciclabile e alla costruzione del nuovo palasport a Fasano e ai lavori stradali a Torre Santa Susanna.

In questi, come in altri casi, le responsabilità sui ritardi vengono addossate alle imprese.

Spesso, invece, in situazioni analoghe, sono state accertate le responsabilità della stazione appaltante determinate essenzialmente da carenze e imprecisioni progettuali.

La conseguenza è che si fa fatica a dare avvio ai lavori per la realizzazione delle opere o peggio ancora a completarle, tanto più perché non c’è mai una chiara assunzione di responsabilità da parte di chi ha bandito le gare, pur non essendoci a volte i presupposti per poter procedere.

Purtroppo questo determina gravi conseguenze, tanto più perché sui sindaci e, in genere, sui pubblici amministratori (vittime di errori e ritardi dell’apparato burocratico), ricade la pressione dell’opinione pubblica che chiede la realizzazione delle opere essendo all’oscuro di ciò che è realmente accaduto.

In un contesto così ingarbugliato la strada più semplice resta quella di addossare tutte le responsabilità alle imprese che si sono aggiudicate gli appalti, fino a giungere alla rescissione contrattuale, con la conseguente “coda” giudiziaria che spesso provoca ingenti danni economici agli enti pubblici (e immediate gravi difficoltà all’impresa che si è aggiudicato l’appalto e soprattutto ai dipendenti ed alle loro famiglie).

Non si capisce, inoltre, il motivo per cui solo alle imprese (al contrario di ciò che avviene nella PA) non viene riconosciuto l’accertato disagio provocato dal diffondersi della pandemia da covid-19 (con le conseguenti assenze per malattia/quarantena del personale) che inevitabilmente determina ritardi nel rispetto del cronoprogramma.

Forti sono le sollecitazioni ad intervenire, da parte delle imprese associate, presso gli uffici tecnici di urbanistica ed edilizia per gli atavici ritardi nel rilascio dei titoli autorizzativi, spesso dovuti ad interpretazioni soggettive delle leggi e dei regolamenti.

E’ giunto il momento, a questo punto, che le imprese si riapproprino di un ruolo, rivendicando in ogni sede i propri diritti nella gestione del rapporto con la Pubblica Amministrazione.

In questa ottica, l’Ance di Brindisi ha deciso di mettere a disposizione degli associati un servizio di assistenza sindacale per fornire consulenza legale stragiudiziale finalizzata a stabilire rapporti costruttivi ed efficaci con le pubbliche amministrazioni e quindi a prevenire situazioni patologiche di contenzioso attraverso una maggiore chiarezza sui livelli di responsabilità per l’eventuale mancato rispetto degli obblighi della tecnostruttura.

Non è più procrastinabile, infatti, la necessità per le aziende di rivendicare il rispetto del proprio ruolo e delle proprie funzioni, nell’interesse delle nostre comunità e dei sindaci che le amministrano.

È evidente che lo Stato, con la sua attuale organizzazione, potrà rendere efficace l’azione di governo politica e di investimenti, tra cui il PNRR, solo con il pieno coinvolgimento delle Imprese (che sono sostanzialmente un braccio operativo dello stesso Stato), ottimizzando e digitalizzando i servizi degli apparati burocratici.  

Angelo Contessa – Presidente ANCE Brindisi

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