Redazione

SICCITÀ: COLDIRETTI PUGLIA, COSTA ALLA PUGLIA 300MLN/ANNO. Finito il periodo di accumulo idrico per gli invasi in Puglia calati di oltre 3 milioni di metri cubi in 7 giorni

Iniziata definitivamente la stagione irrigua, è finito il periodo di accumulo idrico per gli invasi in Puglia calati di oltre 3 milioni di metri cubi in 7 giorni, con il conto del dissesto idrico in Puglia di oltre 300 milioni all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base dell’analisi dei dati di ANBI nazionale sulle riserve idriche in Italia, con la siccità che indebolisce un territorio fragile che va salvaguardato utilizzando i fondi del Recovery Plan per la realizzazione delle infrastrutture irrigue e di opere di manutenzione per mettere freno al rischio idrogeologico.

“Vanno sfruttate al meglio tutte le risorse messe a disposizione della programmazione degli interventi idrici e di riassetto del territorio nei prossimi anni, perché è andata persa finora l’opportunità di ridisegnare politica irrigua e di bonifica integrale in Puglia. Un lusso che non ci si può permettere in una situazione in cui con l’emergenza Covid l’acqua è centrale per garantire l’approvvigionamento alimentare in uno scenario globale di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti e speculazioni che spingono la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per garantire l’alimentazione delle popolazione”, afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

La mancanza di una organica politica di bonifica e irrigazione – aggiunge Coldiretti Puglia – comporta che lo stesso costo dell’acqua sia stato e continui ad essere caratterizzato da profonde ingiustizie. Per questo vanno rivisti gli accordi fatti con la Regione Basilicata, circa il ristoro del danno ambientale e con la Regione Molise per la realizzazione di una condotta di 10 km per drenare acqua dall'invaso del Liscione fino all'invaso di Occhito.

Necessaria una stretta – insiste Coldiretti Puglia - per non perdere le risorse e avviare immediatamente nel 2021 il complesso piano per le infrastrutture irrigue in Puglia e le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, con la costituzione di un tavolo regionale istituito dall’assessore regionale all’Agricoltura Pentassuglia per avviare un monitoraggio capillare e costante delle azioni richieste e messe in campo, secondo una tempistica certa.

“Per cogliere una opportunità unica Coldiretti ha elaborato e proposto per tempo un progetto concreto immediatamente cantierabile – aggiunge Muraglia - per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie, con una esigenza resa necessaria dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua”.

E’ inoltre necessario – aggiunge Coldiretti Puglia – reinserire nel P.N.R.R. il miliardo di euro per le forestazioni pedecollinari ed i 500 milioni per la digitalizzazione delle reti idriche. Questi interventi migliorerebbero la condizione soprattutto di territori difficili, invertendo la  tendenza al loro abbandono, riducendo il divario fra aree del Paese, grazie all’insediamento di nuove attività produttive.

Il piano della Coldiretti sulle risorse idriche per il Recovery Plan punta alla transizione verde in modo da risparmiare il 30% di acqua per l’irrigazione, diminuire il rischio di alluvioni e frane, aumentare la sicurezza alimentare dell’Italia, garantire la disponibilità idrica in caso di incendi, migliorare il valore paesaggistico dei territori e garantire adeguati stoccaggi per le produzioni idroelettriche green in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni dell’UE per il 2030.  Un progetto ideato ed ingegnerizzato e poi condiviso – conclude la Coldiretti Puglia - con ANBI, Terna, Enel, Eni e Cassa Depositi e Prestiti con il coinvolgimento anche delle Università.

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Torre Santa Susanna. Non accetta l’interruzione della relazione ed esegue diversi ordini on line in favore dell’ignaro ex compagno con pagamento in contrassegno, donna denunciata per atti persecutori. I Carabinieri della Stazione di Torre Santa Susanna, a conclusione degli accertamenti scaturiti dalla querela presentata da un 47enne, hanno denunciato in stato di libertà una 46enne della provincia di Lecce per atti persecutori. In particolare, la donna, a causa della mancata accettazione dell’interruzione della relazione sentimentale, ha perseguitato la vittima facendogli recapitare numerosi oggetti ordinati su varie piattaforme commerciali on-line, con pagamento in contrassegno, che il denunciante puntualmente rifiutava rispedendo al mittente nonché accensione di molteplici finanziamenti a suo nome. La perquisizione delegata ha consentito di rinvenire e sequestrare il telefono cellulare attraverso cui la predetta effettuava ordini on-line.

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Oria. Evade dalla detenzione domiciliare, arrestato. I Carabinieri della Stazione di Oria hanno arrestato un 50enne del luogo per evasione, L’uomo, in atto detenuto domiciliare, nella mattinata del 24 maggio è stato sorpreso a piedi sulla pubblica via, senza giustificato motivo, violando le prescrizioni della misura della detenzione domiciliare, cui è sottoposto. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato rimesso in libertà e nuovamente tradotto presso la sua abitazione per il proseguimento della detenzione domiciliare.

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Non solo l utilizzo del drone per il controllo dall'alto delle vaste aree rurali, ma anche osservazione del territorio mirato delle pattuglie del settore specialistico edilizio ed antiabusivismo.
In quest ottica la polizia locale di Mesagne ha effettuato il sequestro penale d'iniziativa di un manufatto edilizio interessato da opere edilizie difformi dal titolo. Ristrutturazioni ed ampliamenti di volumi significativi con opere strutturali in cemento armato. Il tutto privo di autorizzazioni tra cui si segnala l'assenza del parere idrogeologico essendo l'immobile posto in zona rurale ad alto rischio idraulico.
L'immobile in fase di costruzione è posto lungo la Sp 60 Latiano - Mesagne, ben occultato da alte recinzioni con cancelli in ferro. Denunciato il proprietario ed i titolari della ditta edile operante all'atto del controllo.
Prodotta, infine, l'informativa di reato alla locale Procura della Repubblica presso il tribunale di Brindisi. I controlli proseguiranno nelle rurali e residenziali dove tra l altro i .movimento di mezzi pesanti e da cava è osservato in forte aumento.

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I sindaci di Brindisi e Lecce, Riccardo Rossi e Carlo Salvemini, hanno inviato al ministro per il Sud Mara Carfagna una lettera per riavviare la discussione e  la pianificazione del Cis. Ritengono infatti, necessario proseguire la strada intrapresa per portare ingenti fondi alle due città capoluogo.

Di seguito il testo della lettera.

Sig. Ministro,

la presente per porre alla Sua attenzione il Contratto Istituzionale di Sviluppo, CIS, Brindisi-Lecce, la cui istruttoria è rimasta sospesa, in virtù degli avvicendamenti nei Dicasteri.

Il percorso per la definizione dello strumento è iniziato nel luglio del 2019, con il Ministro Barbara Lezzi e, successivamente, proseguito con il Ministro Giuseppe Provenzano che lo ha implementato, estendendo le aree di intervento ai comuni della Provincia di Lecce a Nord della città di Lecce e a quelli della Provincia di Brindisi a Sud della città di Brindisi; in questo modo si è tracciata unarea vasta, da Lecce a Brindisi, con la cerniera dei comuni tra le due città.

Nel percorso compiuto è stata Invitalia lagenzia individuata per la raccolta delle proposte di intervento da finanziare attraverso il CIS.

Siamo oggi, a circa due anni dallattivazione di questo percorso, a chiederLe cortesemente un tavolo ove fare il punto della situazione e riavviare listruttoria per la definizione del CIS.

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Settimana mondiale della Tiroide, pubblicato il report dell'Osservatorio regionale: “Raggiunta la iodosufficienza, scomparso il gozzo in età scolare”.

In occasione della Settimana mondiale della Tiroide (24-30 maggio 2021), il 14 maggio scorso è stato pubblicato il rapporto dell’Istituto superiore di Sanità sul “Monitoraggio della iodoprofilassi in Italia - Dati 2015-2019” relativo all’indagine condotta su circa 4mila giovanissimi tra gli 11 e i 13 anni e finalizzata a valutare l’assunzione di iodio nella popolazione italiana.

Allo studio ha contribuito in maniera sostanziale l'Osservatorio della Regione Puglia, della cui équipe fanno parte Daniela Agrimi, dell'ambulatorio di Endocrinologia diagnostica e interventistica tiroidea del Distretto sociosanitario 4 della Asl di Brindisi, Liborio Rainò, dell'unità operativa semplice dipartimentale di Promozione della salute – Dipartimento di Prevenzione e del Gruppo interdisciplinare aziendale della Asl di Brindisi, e Mirella Bellavista, dell'associazione non profit Gruppo aiuto tiroide di San Pietro Vernotico. Gli studiosi della Asl di Brindisi, negli anni di lavoro e controllo dello studio, hanno dimostrato come le azioni messe in campo sul territorio brindisino abbiano portato i frutti sperati.

Agrimi sottolinea che “Il report, condotto dall’Osservatorio nazionale per il monitoraggio della iodoprofilassi in Italia in collaborazione con gli osservatori regionali per la prevenzione del gozzo di nove regioni rappresentative del Nord, Centro e Sud del Paese, attraverso la determinazione della concentrazione urinaria di iodio effettuata sui partecipanti, ha evidenziato il raggiungimento della iodosufficienza in tutte le regioni esaminate, mentre la valutazione ecografica del volume tiroideo ha mostrato la scomparsa del gozzo in età scolare. Significativo è l'utilizzo del sale iodato in circa il 70% delle famiglie dei bambini reclutati, dato coerente con i risultati dello studio condotto dall’Iss su 130mila adulti dai 18 ai 64 anni che ha evidenziato l’uso del sale iodato nel 74% degli italiani intervistati”.

Il programma di iodoprofilassi è stato introdotto nel nostro paese più di 15 anni fa, con l'approvazione della legge 55 del 2005, che regola la vendita e l’utilizzo del sale iodato: il successo della iodoprofilassi è stato raggiunto nonostante negli ultimi anni si sia osservata una riduzione di circa il 12% del consumo di sale nella popolazione, decremento in linea con le azioni di sanità pubblica che hanno come slogan “poco sale, ma iodato”.

L’Osservatorio regionale per la prevenzione del gozzo della Regione Puglia, coordinato da Daniela Agrimi, ha contribuito alla formulazione del rapporto Istisan, partendo dalla rilevazione di uno stato di iodocarenza lieve-moderata della popolazione pugliese e ponendo l’accento sulle attività svolte nel periodo 2015-2019 per la promozione della iodoprofilassi nel territorio pugliese.

“In particolare, è stata illustrata – commenta Rainò - l’esperienza dello sportello diffuso pro-tiroide IodioInforma, un programma di informazione sulla profilassi iodica basato sulla collaborazione tra operatori sanitari, scuole, associazioni, cittadini e famiglie, realizzato secondo il modello della co-produzione in un contesto di collaborazione interistituzionale tra Asl di Brindisi, nelle sue articolazioni di direzione sanitaria, consultori familiari ed équipe ambulatoriale endocrinologica, e l’associazione dei pazienti del Gruppo aiuto tiroide”.

Di assoluto rilievo è, inoltre, l’inclusione del tema della iodoprofilassi nel Piano strategico per la promozione della Salute della Regione Puglia, frutto dell’intesa siglata tra Regione e Ufficio Scolastico regionale, fin dall’anno scolastico 2015-2016. La questione è presente nel piano regionale con due tipologie di intervento, inserite nel catalogo regionale per l’Educazione alla Salute: IodioInforma 2.0, a carattere informativo, e uno di tipo educativo-esperienziale declinato su base provinciale, il Laboratorio del Sale. Nel quadriennio 2015-2019, sono stati coinvolti complessivamente 1848 alunni e le relative famiglie. I risultati fin qui conseguiti, in particolare nella Asl di Brindisi, nella prevenzione dei disordini da carenza iodica, anche attraverso la diversificazione degli strumenti con cui proseguire le azioni di informazione e formazione, rappresentano il miglior riconoscimento per le strategie di promozione della salute riferite al tema della iodoprofilassi e delle corrette abitudini alimentari correlate, rese possibili grazie al consolidato rapporto collaborativo tra Osservatorio regionale, Dipartimento di Prevenzione della Asl Br, l’associazione del terzo settore Gruppo aiuto tiroide e la rete informale di specialisti endocrinologi afferenti alle principali società scientifiche, operanti sul territorio regionale.

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Sul castello di Oria, Bruno: “Sia dichiarato Monumento di Interesse Eccezionale e reso così nuovamente visitabile. E’ un bene troppo prezioso per tenerlo chiuso agli occhi del mondo”.Una nota del consigliere regionale del Pd Maurizio Bruno.
“Il Castello Svevo di Oria è uno dei gioielli più preziosi, belli, imponenti e ricchi storia che la Puglia, se non l’Italia intera, possano vantare. 
Eppure dal 2007 questa meraviglia della nostra terra, questo patrimonio artistico e storico di cui tutti dovremmo poter godere, non è più visitabile.
L’acquisto del castello da parte di nuovi privati e il blocco seguito al sequestro per i lavori di restauro che l’hanno in gran parte danneggiato ne impediscono da 14 anni la fruizione.
E non è più accettabile. Non è più rinviabile un intervento che renda in qualche modo nuovamente visitabile e fruibile il Castello di Oria. In queste ore mi sto adoperando presso l’amministrazione regionale affinché valuti la possibilità di avviare, per quanto di sua competenza, tutte le procedure e le richieste necessarie affinché il Castello di Oria sia dichiarato Monumento di Interesse Eccezionale.
Tutti i requisiti affinché lo storico maniero sia dichiarato tale sono di fatto già rispettati. Da decenni.
E la dichiarazione di “interesse eccezionale” lo renderebbe nuovamente visitabile e fruibile restituendo non solo alla città di Oria, ma all’Italia e al mondo, un tesoro da troppo tempo ingiustamente negato”.

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“Speriamo di poter avere in consegna un numero degno di dosi, perché le giacenze si assottigliano e la campagna vaccinale rischia di perdere smalto. Nel frattempo bisogna aggiornare l’organizzazione dei centri vaccinali, per la prevedibile e sopravvenuta indisponibilità dei Palazzetti dello sport”. 
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione Fabiano Amati, commentando i dati aggiornati alle ore 17:09.
Ieri, domenica 23 maggio, sono state somministrate 16.681 dosi.
-15.543 rispetto a sabato 22,
-19.943 rispetto a venerdì 21,
-15.306 rispetto a giovedì 20.
Ad oggi sono state consegnate 2.180.555 dosi di vaccini, delle quali sono state somministrate 2.097.751.
Nello specifico sono 1.451.376 le prime dosi e 646.375 le seconde dosi. 
Risultano in giacenza 82.804 dosi.
Il punto sull'immunità.
La percentuale dei pugliesi che hanno ricevuto almeno una dose è del 36,71% (nella classifica nazionale in posizione numero 6 e sopra la media nazionale del 35,78%) mentre il 16.35% ha ricevuto anche la seconda dose (nella classifica nazionale nella posizione numero 14 e sotto la media nazionale del 16,64%).
*Il punto sui fragili. *
Su 485.896 censiti quali fragili, sono state somministrate 472.550 dosi, pari a una copertura (1 e 2 dose) del 48,63%.
Il punto sull’utilizzo dei singoli vaccini.
VAXZEVRIA (ASTRAZENECA) dosi consegnate 522.000, dosi somministrate 517.917. Giacenza 4.083. Il 81,6% dei vaccinati attende la seconda dose.
Ieri, domenica 23 maggio, sono state somministrate 1.802 dosi di Vaxzevria (AstraZeneca), -3.080 rispetto al giorno precedente.
PFIZER/BIONTECH dosi consegnate 1.425.955, dosi somministrate 1.379.644. Giacenza 46.311. Il 42,19% dei vaccinati attende la seconda dose.
Ieri, domenica 23 maggio, sono state somministrate 12.415 dosi di Pfizer/BioNTech, -12.377 rispetto al giorno precedente.
MODERNA dosi consegnate 185.400, dosi somministrate 164.745. Giacenza 20.655. Il 41,95% dei vaccinati attende la seconda dose.
Ieri, domenica 23 maggio, sono state somministrate 650 dosi di Moderna, -787 rispetto al giorno precedente.
JANSSEN dosi consegnate 47.200, dosi somministrate 35.445. Giacenza 11.755.
Ieri, domenica 23 maggio, sono state somministrate 1.814 dosi di Janssen, +701 rispetto al giorno precedente.
Il punto sulla Puglia nel confronto con le altre regioni.
La Puglia è in quarta posizione nella classifica generale nazionale: su 2.180.555 dosi consegnate, sono state somministrate 2.097.751, pari al 96,2%.
Il punto sulla Puglia nel confronto con le altre regioni per fasce d’età.
Sesta per la fascia +90 (100.34%);
Sesta per fascia 80/89 (94,05%);
Prima per fascia 70/79 (25,5%).
Il punto sulla Puglia nel confronto con le altre regioni per fasce d’età e su entrambe le dosi
Undicesima per la fascia 90+ (80,0%)
Decima per la fascia 80/89 (81,9%)
Decima per la fascia 70/79 (28,3%)
Il punto sulla Puglia nel confronto con le altre regioni per categorie.
Quattordicesima per la categoria Operatori sociosanitari (81,1%).
Prima per la categoria personale scolastico (61,2%)
Quattordicesima per la categoria ospiti RSA (80,9%)
Ottava per la categoria over 80 (80,2%) 
Il punto sull’obiettivo settimanale fissato dal Commissario straordinario, calcolato su un obiettivo nazionale di 500mila somministrazioni al giorno.
Nel periodo 18 maggio - 24 maggio 2021, in Puglia sono state somministrate 179.241 dosi, cioè 52.700 dosi in meno rispetto all’obiettivo fissato di 231.941. /comunicato

E’ stato prorogato il termine a lunedi 14 giugno il termine a disposizione degli inquilini dell’Arca Nord Salento (ex IACP di Brindisi) per richiedere il bonus riconosciuto dal “Fondo straordinario emergenza Covid 19 per canoni e servizi ERP”.

Possono richiedere il contributo i soggetti assegnatari degli alloggi ERP, in possesso dei seguenti requisiti:

  • essere in regola con i pagamenti al 31.12.2019;
  • che abbiano sottoscritto e rispettato gli accordi di rateizzazione della morosità;
  • essere in regola con uno degli ultimi due censimenti reddituali;
  • peggioramento della propria condizione economica in conseguenza dello straordinario stato emergenziale da COVID-19;

Il contributo da attribuire è quantificato in relazione ad una delle seguenti tipologie reddituali del nucleo familiare del soggetto assegnatario:

  1. reddito dell’intero nucleo familiare riveniente unicamente da lavoro autonomo;
  2. reddito dell’intero nucleo familiare riveniente da lavoratore dipendente posto in cassa integrazione per il periodo di emergenza da COVID-19;
  3. reddito dell’intero nucleo familiare derivante in parte da lavoro dipendente e/o pensione e in parte da lavoro autonomo;
  4. inoccupati che non percepiscono reddito di cittadinanza;
  5. reddito di pensione fino ad € 11.000,00;
  6. certificazione attestante la presenza nel nucleo familiare di portatori di handicap (allegando copia del verbale della Commissione Provinciale invalidi civili dell'INPS attestante invalidità pari o superiore al 74%) o persona colpita da COVID-19;

E’ stato dunque alzato fino a 11.000 euro il limite di reddito in favore dei pensionati.Le domande possono essere presentate esclusivamente in via telematica.

Il Sunia di Brindisi è a disposizione degli inquilini per fornire assistenza nella compilazione delle domande presso le sedi SPI-CGIL di Via Palestro e Via Arturo Martini.

In ottemperanza alle disposizioni di contrasto alla diffusione del Covid 19, gli interessati sono invitati a prendere contatto telefonico (328.3856765) per fissare appuntamento.

Il Segretario Provinciale                                            Dr. Marcello Petarra

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La squadra mesagnese di Serie B2 maschile di tennis bagna il suo esordio casalingo nel campionato cadetto, trionfando per 4 a 2 sulla compagine del C.T. Chieti.

Successo importante in chiave salvezza per i gialloblù contro una diretta concorrente. I punti in classifica del sodalizio, ora, sono 3 dopo due giornate di gara.

Negli incontri di singolare, gli uomini capitanati da Armando Caforio e Luigi Pisoni, si sono subito portati sul 3 a 1. Il numero 1, Marek Jaloviec (2.4, Repubblica Ceca) riusciva a sconfiggere, abbastanza nettamente, il teatino Diego Bravetti (2.5) col punteggio di 6-0 6-1. Lautaro Falabella (2.6), aveva la meglio su Paolo Bonafede (2.6) per 6-2 6-2. Partita più combattuta, invece, quella del numero 3, Davide Spina (2.7), che si imponeva, dopo 2 ore e 12’, su Alessandro Sciulli (2.6) con il punteggio di 7-5 7-5. Infine, il numero 4 abruzzese, Paolo Cartuccia (2.8) riusciva a centrare il punto dell’1 a 3 contro il mesagnese Antonio Caramia (3.2) col punteggio di 6-1 6-2, dando speranze di una possibile rimonta alla sua squadra.

Nei doppi, le due squadre si spartivano la posta in gioco. Infatti, da una parte, i mesagnesi Jaloviec e Giuseppe Canuto (3.1) si imponevano sulla coppia formata da Cartuccia e Antonio Crocetti (2.8) per 6-2 6-4. Sul campo numero 1, invece, i portacolori del Chieti, Bonafede e Bravetti riuscivano a sconfiggere Falabella e Spina, sempre in due sets, col risultato di 6-4 6-2.

All’incontro non ha potuto prendere parte il giovane mesagnese Simone Pacciolla vittima nei giorni precedenti di un infortunio alla caviglia.

L’incontro, disputato con un fastidioso vento di scirocco, è stato seguito da numerosi appassionati che hanno assistito con attenzione e partecipazione a questo storico esordio casalingo del “Dino De Guido” insieme a tutti i suoi dirigenti e al suo presidente Nicola De Guido, visibilmente soddisfatti per l’esito dell’incontro.

Il prossimo appuntamento del campionato sarà nuovamente casalingo contro il forte “New TDG” di Torre del Greco (Na) mercoledì 2 giugno p.v.. Domenica prossima, invece, i gialloblù osserveranno un turno di riposo.

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