a commentare l’ennesima ed illegittima proroga del servizio di gestione del Canile comunale. La situazione, se già da tempo era fuori controllo, ora assume però i contorni del grottesco viste le motivazioni prodotte nell’atto di proroga per giustificare il nuovo ricorso alla proroga tecnica. Si dice infatti, nella determina dirigenziale n° 1982 del 01.12.2016, che i motivi della mancata attivazione delle procedure per la gara d’appalto sono da attribuire, sostanzialmente, al cambio del Responsabile del Procedimento(RUP), intervenuto ad agosto 2016, come se al Comune di Mesagne non si potesse assicurare la continuità dei processi amministrativi nel caso di passaggio di consegne fra dirigenti! A nulla sono valsi, dunque, i continui richiami da parte dell’autorità anticorruzione che ha più volte stigmatizzato l’utilizzo distorto delle proroghe tecniche, ed evidenziato come tale procedura, nel quadro normativo attuale, viene utilizzata, non “….come strumento di transizione per qualche mese di ritardo determinato da fatti imprevedibili, ma come ammortizzatore pluriennale di palesi inefficienze di programmazione e gestione del processo di individuazione del nuovo assegnatario...”. In verità, bisogna sottolineare, che nel caso del canile di Mesagne, in questi quattro anni di servizio prorogato, vi sono stati due tentativi per trovare un nuovo gestore da parte dell’amministrazione comunale che però ha istruito procedure di gara (andate quasi o del tutto deserte) scarsamente attrattive da un punto di vista economico e soprattutto riservate esclusivamente a determinati soggetti economici in palese violazione alle norme previste per i bandi di gara sopra la soglia europea che impongono alle stazioni appaltanti di garantire la massima concorrenza! D’altronde la giurisprudenza è talmente vasta e soprattutto chiara in materia, che il costante mancato adeguamento alla normativa di riferimento, genera in noi il legittimo sospetto che si vogliono anteporre interessi diversi e particolari a quelli generali ossia la tutela e il benessere degli animali. A tal proposito diverse sono le segnalazioni giunteci in merito alle condizioni in cui versano i cani della struttura di contrada “Casacalva”; pare infatti che siano stati ridotti alcuni servizi, nonostante il capitolato non sia mutato, e che gli stessi animali passano le loro giornate “stipati” nelle gabbie, vivendo quindi in condizioni igienico sanitarie precarie e senza che venga assicurato il fondamentale e quotidiano sgambamento. È basilare, dunque, che si proceda, in tempi brevi, e comunque entro il prossimo mese di Gennaio ad istruire una gara ad evidenza europea che possa individuare un nuovo gestore per il canile in parola. Solo in questo modo si potrà dimostrare di voler realmente risolvere due importi questioni in questa vicenda: ripristinare la legalità violata e dare maggiore dignità ai nostri amici animali. Il coordinatore di ProgettiAmo Mesagne Antonio Calabrese
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