E non per una passerella: l'obiettivo che ci eravamo prefissati era quello di verificare da vicino l'accaduto e capire concretamente come dare una mano, sul piano più strettamente legislativo e su quello delle indicazioni da fornire ai vasti settori della solidarietà.
Il confronto con il primo cittadino – al quale ho portato in dono una statuetta di cartapesta, simbolo di operosità e quindi di speranza di ricominciare – è stato toccante e proficuo. Utile cioè a focalizzare l'attenzione dei legislatori sulle reali emergenze da superare in quelle zone. Pirozzi ha ben illustrato lo stato delle cose: nelle scorse settimane, grazie alla solidarietà accorata degli italiani, sono arrivate grandi quantità di derrate alimentari, di farmaci, persino di giocattoli per i bambini improvvisamente depauperati della loro innocenza. Ma – come è apparso chiaro ai nostri occhi – ora è il momento di arrestare lo spontaneismo per convogliarlo verso la raccolta di fondi, possibilmente da destinare a progetti specifici.
Nella giornata di ieri abbiamo dapprima visitato la zona rossa di Amatrice, quella maggiormente devastata dal sisma, per cui è necessario rimuovere in fretta le macerie per favorire la ricostruzione, necessità ostacolata dal legittimo dolore di molti cittadini colpiti da lutti che non possono e non sanno rinunciare ai piccoli e grandi ricordi sepolti tra le rovine. In questo caso, ad esempio, è emersa la mancanza di strumenti giuridici che agevolino il corso dei lavori tutelando contemporanenamente i diritti delle famiglie.
Di seguito, siamo stati accompagnati ai cimiteri (ventuno cimiteri, poiché i circa 2600 abitanti della comunità sono distribuiti tra il Comune e sessantanove minuscole frazioni): qui l'urgenza è quella di metterli in sicurezza per il decoro ed il rispetto che si deve ai defunti ed anche per una questione igienico-sanitaria, in quanto ogni camposanto è stato deturpato, addirittura portando alla luce le bare.
In serata abbiamo cenato alla mensa insieme alla comunità amatriciana e poi dormito in una tenda da campo. Stamane è previsto l'incontro con i cittadini, dai quali speriamo di raccogliere più precise istanze di cui farci carico una volta in Parlamento. Sempre in giornata, visiteremo i paesi di Arquata del Tronto ed Accumuli.
Intanto, Amatrice per me diventa il simbolo dell'Italia che non vuole piegarsi alle avversità.
Toni Matarrelli
Deputato Gruppo Possibile