Mesagne. Le opposizioni chiedono chiarezza sul canile comunale

Gennaio 13, 2017 1482

canile comunale 2Se non fossimo all’ennesimo capitolo

di una storia infinita, diremmo che questa volta sul canile si è davvero toccato il fondo. Visti i precedenti, però, non possiamo sbilanciarci e il timore che questa storia riservi qualche altra, spiacevole, sorpresa c’è. L’ultimo in ordine di tempo a farne le spese il povero cane trovato morto, complici i disagi causati dal maltempo e una non impeccabile gestione dell’emergenza da parte dell’Amministrazione comunale, per quanto si comprendono le difficoltà di fronteggiare un evento raro anche se previsto con largo anticipo. Chi non può tirarsi indietro dalle proprie responsabilità però è certamente il Comune, gli attuali amministratori e le forze politiche di maggioranza, tutte a vario titolo coinvolte anche nelle passate esperienze amministrative. Senza andare molto indietro nel tempo, un anno e mezzo di amministrazione Molfetta è stato sufficiente per effettuare due proroghe tecniche del contratto di gestione che, da strumento straordinario atto a garantire lo svolgimento del servizio, sono diventate ormai la regola alla base del rapporto tra Comune e cooperativa. L’attuale amministrazione nel corso dello scorso anno aveva anche provato ad affidare il servizio attraverso una procedura ad evidenza pubblica che però era andata deserta. Sulle cause di questo esito alcuni di noi si erano espressi per tempo, ma come al solito eravamo rimasti inascoltati. Non mancammo, infatti, di denunciare alcune irregolarità presenti nel bando di gara a partire dalla ristretta platea alla quale lo stesso si rivolgeva. Il Bando di gara infatti restringeva la partecipazione “esclusivamente alle associazioni/enti iscritte all’albo delle associazioni di protezione animale della Regione Puglia istituito con L.R. 3 Aprile 1995 n. 12” in deroga dunque alle normative nazionali ed europee in materia di libera concorrenza. A dar ragione a quanto alcuni di noi sostennero allora è arrivata una sentenza della Corte Costituzionale, precisamente la n. 285 depositata il 21 dicembre 2016, la quale “dichiara l’illegittimità costituzionale, della sopra citata legge regionale, nella parte in cui non consente a soggetti privati, che garantiscono la presenza nella struttura di volontari delle associazioni animaliste(…) di concorrere all’affidamento di servizi di gestione di canili…”. Inoltre il budget messo a disposizione nel bando era poco attrattivo da un punto di vista economico per qualsiasi operatore in quanto copriva per il 75% solo le spese del personale, e per il 25 % tutto il resto(sostentamento dei cani, pulizia, smaltimento carcasse, servizi vari, ecc.). A nostro avviso serve un’immediata iniziativa del comune che tenga conto prioritariamente del benessere e della cura degli animali presenti nella struttura, e sia finalizzata a predisporre, entro la fine della proroga tecnica del contratto (Febbraio 2017), un nuovo bando di gara alla luce delle novità introdotte dalla giurisprudenza e dell’insostenibile costo del personale. Immaginare di poter continuare a mantenere il servizio destinando le stesse risorse alle stesse condizioni significa semplicemente venir meno alle proprie responsabilità. Lungi dal voler lasciare senza lavoro personale che da anni è impiegato presso il canile tuttavia la politica deve porre rimedio a questo problema ragionando su tutte le possibili soluzioni. Se c’è la volontà politica di muoversi entro questo spazio, seppur stretto, anche le opposizioni sono disponibili a fare la loro parte nelle sedi deputate. Diversamente, se non interverranno prima autorità competenti in materia, a breve ci si dovrà porre il problema se continuare a garantire questo servizio con grave danno per la città, per i cani e per chi in quella struttura ci lavora e svolge con passione il proprio servizio di volontariato. Gruppi consiliari PD – Io ci credo Mesagne per Guarini Sindaco Gruppo misto Segreterie politiche Partito Democratico Progettiamo Mesagne Civico 26