La serie A del sindaco Molfetta, a due anni dall'insediamento In evidenza

Bruno Morobianco Aprile 29, 2017 2770

molfetta pompeo votoLa campagna elettorale è il momento dei buoni propositi,

delle idee innovative, degli slogan tormentone che caratterizzano un momento cruciale della democrazia. La ricerca del consenso. Tra i leitmotiv che hanno caratterizzato l'ultima tornata elettorale comunale da parte della compagine poi risultata vincitrice, c'è stata l'insistenza nell'indicare un possibile ritorno in serie A della nostra città. Uno slogan mutuato dal calcio, comprensibile a tutti con la volontà ambiziosa e legittima di lanciare un messaggio positivo e di immediato cambiamento dal grigiore della giunta Scoditti, sicuramente una delle peggiori a mia giovane memoria. Le buone intenzioni del sindaco e della maggioranza che lo sorregge non sono mancate e la prima scelta, quella di affidare la giunta ai tecnici della società civile è stata innovativa, per una amministrazione di fresca elezione, ma al tempo stesso una bocciatura politica dei portatori di consenso,cioè i consiglieri a cui è stato tolto l'onere e l'onore di guidare gli assessorati. Oggi i nomi e la natura degli uomini guida di quei giorni sono cambiati. Chi per harakiri chi per motivi professionali, la giunta Molfetta ha cambiato natura incamminandosi in un percorso sempre più politico-elettorale. Anche l'architettura della maggioranza politica ha cambiato pelle, non nella composizione politica ma nella struttura. Le liste civiche che avevano formato il cartello elettorale sono per lo più sparite, non esiste una regia politica dei partiti ma un gruppo ristretto che guida le sorti politiche della città, in cui ognuno è voce di se stesso, a volte autoreferenziale, e non più di un gruppo. Questo scenario desolante è accompagnato anche dalla pochezza del dibattito politico sostenuto dalle opposizioni, divise e spesso autoreferenziali. L'associazione Di Vittorio ha il merito di dare un buon contributo culturale nella città con le numerose e diverse iniziative. Per il resto, partiti, liste, consiglieri comunali, ecc. sono solo un pool di soggetti che alimentano uno stanco dibattito politico, il più delle volte in maniera strumentale e senza una visione generale e strategica. Bersaglio spesso delle missive sono il Sindaco e gli assessori più esposti come la Palma Librato, chiamata per volere dell'onorevole Matarrelli, portatrice di idee innovative che cerca di far uscire dal galleggiamento generale. La professionista, alla prima esperienza amministrativa, si è calata nel ruolo pensando di mutuare dal proprio bagaglio didattico, associativo e professionale i ritmi, spesso in contrasto con quelli a basso regime della pubblica amministrazione. Un errore in buona fede di chi opera, di chi ama profondamente la propria città e si propone e mette a disposizione il proprio tempo al servizio della comunità. Critiche che appaiono ingenerose verso la persona prima, la professionista poi e infine l'amministratrice. In soli 2 anni, tanti sono i cantieri chiusi, aperti, riaperti e prossimi all'apertura. Un lavoro fatto di contatti, relazioni con altri Comuni, Istituzioni, enti regionali e ministeriali che non si vedevano da anni e impensabili fino a poco tempo fa. Un lavoro che piano piano raccoglie risorse finanziarie, mette in circolo strategie che avranno lunga durata e visione. Nell'epoca del tutto e subito, la pazienza, la programmazione, la strategia è una virtù rottamata a favore di chi propone slogan di belle speranze ma vuoti di contenuti. Così invece di guardare alle questioni riguardanti l'assenza di strategie per far vivere il centro storico o assenza di controlli e crescita di inciviltà, si attacca chi lavora sodo dietro le quinte lontano dai riflettori. Altro esponente della maggioranza che ha lavorato per il rilancio della città è un non assessore, Maurizio Piro. L'inedita figura del direttore artistico ha lavorato nei limiti dei budget concessi per cercare di rilanciare il movimento turistico cittadino. Alcune iniziative come le giostre nel centro storico durante le festività natalizie avrebbero meritato una continuità, così come il mercatino natalizio avrebbe meritato miglior sorte e organizzazione. Ma questi sono gli oneri che subisce chi opera. Perché chi non opera è sicuro di non sbagliare. Apprezzabili le manifestazioni canore che hanno caratterizzato le calde serate estive. Lo scrivente non è favorevole in valore assoluto alla destinazione di ingenti risorse finanziare agli artisti tanto per. La capacità di Piro è proprio quella di combinare un piccolo budget ad un lusinghiero risultato. La sensazione personale è la mancanza di una visione strutturale e strategica delle manifestazioni. Forse quest'anno con un bando ad hoc (finalmente) si potranno vedere maggiori riflessi di questa strategia. Ma sostengo tutta la vita chi riesce a farsi destinare le risorse a chi invece non fa niente o peggio ancora spende male. La nostra città è stata menzionata come tra i primi comuni col più alto tasso di raccolta differenziata. Un bel risultato che stride con l'aumento costante delle tariffe della tassa e la viva vegetazione che cresce forte e rigogliosa per le strade del paese. In maniera proporzionale. Certo che per estirpare erbacce, piante rigogliose e verdure selvatiche che crescono nell'indifferenza dell'amministratore di turno servirebbe un ordine di servizio e niente più ma questo è forse chiedere troppo. Purtroppo è la somma che fa il totale e della auspicata serie A, al massimo si potrebbe parlare di una tranquilla salvezza, perché se ognuno facesse il proprio, senza andare oltre, si potrebbero fare grandi cose ma gli equilibri politici hanno la precedenza e si potrebbero usare i prossimi tre anni di legislatura per rilanciare la città, in un contesto turistico che premia la Puglia come regione attrattiva, magari 12 mesi l'anno.