spiegando che «ancora una volta a Brindisi un extracomunitario cerca di violentare una donna al Rione Cappuccini» e che «l'immediato intervento della polizia» aveva «provveduto ad arrestarlo», invocando subito dopo la «castrazione chimica» per il presunto reo;
sempre nel medesimo giorno, lo stesso personaggio politico rincarava la dose commentando: «Quanto dobbiamo attendere ancora per capire cosa è successo ai Cappuccini? Una tentata violenza su una minorenne italiana da parte di un extracomunitario e tutti zitti!», in qualche maniera invitando le proprie conoscenze a rivoltarsi o, peggio, evocando il linciaggio;
il 17 maggio l'edizione brindisina della Gazzetta del Mezzogiorno, riportando l'accaduto, così titolava: «Immigrato molesta minore: ma è una bufala di “noi con Salvini”», esplicitandone il senso all'interno dell'articolo: «Nessuna violenza carnale e nessun arresto per un presunto caso di molestie..., è una bufala totale la notizia lanciata dal Movimento Noi con Salvini»;
sempre il 17 maggio la testata Brindisi Report, a chiosa di tali fatti, scriveva nell'articolo intitolato «Essere innocente non basta a un immigrato per essere “assolto” su Facebook»: «Chi stava per fare degenerare la situazione sono i terzi intervenuti, quelli pronti a menare le mani, a mandare in ospedale una persona che, secondo i commenti di oggi, alla notizia dell’accertata innocenza continua comunque ad essere ritenuta colpevole perché è un immigrato, e per giunta africano», evidenziando così il pericolo reale di un linciaggio fisico-:
- di quali elementi disponga il Ministro interrogato su come siano andati realmente i fatti, secondo la puntuale ricostruzione delle forze dell'ordine intervenute;
- quali azioni intenda intraprendere riguardo quest'episodio artatamente ricostruito e rilanciato dal coordinatore del Movimento “Noi con Salvini” e se non si configuri piuttosto come «procurato allarme» o vieppiù come istigazione al razzismo.
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Matarrelli