la chiusura dell'ospedale "De Lellis". O come preferiscono dire i politici la sua riconversione in Pta. Che poi altro non è che una serie di poliambulatori, peraltro già esistenti, e un ospedale di comunità affidato ai medici di base per curare direttamente i propri pazienti. Così, mentre i mesagnesi si indignano il mondo politico resta muto, non certo per imbarazzo, poiché la chiusura ha visto attori sia uomini di centrodestra sia di centrosinistra. In perfetta par condicio. Sui social i commenti di amarezza e indignazione imperano. Ad esempio i giovani del movimento politico «Mesagne cambia verso», riconducibile a Matteo Renzi, hanno affermato: «Assurda e indecorosa è la sanità con la chiusura dell'ospedale di Mesagne, mentre continuano lavori di ampliamento, senza aver potenziato adeguatamente l'ospedale "Perrino". Chiude come se i veri costi della sanità fossero le strutture fisiche e non gli "enormi sprechi". Magari un giorno moriremo tutti a causa della "klebsiella" finché siamo in vita sentiamo di fare un plauso indignato alla politica: bravi, complimenti». Anche Teresa ha voluto fare "un applauso a tutti i politici che si sono finti amici dei cittadini, a partire dal lontano 1980, mentre ognuno ha pensato solo ed unicamente a se stesso". In futuro, per Maria Rita, "ammalarsi sarà un privilegio solo per coloro che hanno la disponibilità economica". I commenti sono interminabili, per alcuni versi improponibili, poiché testimoniano la rabbia dei mesagnesi. Francesco, ad esempio, ha ricordato che «quando si parlava di chiudere l'ospedale, tanti anni fa, e si era in periodo elettorale i nostri politici ci rassicuravano che l'ospedale non sarebbe mai stato chiuso. Così, passavano gli anni e noi sentivamo sempre le stesse promesse. Sicuramente faceva comodo a qualcuno continuare a prenderci in giro. Adesso le elezioni si avvicinano nuovamente e chissà cosa ci prometteranno». Roberta è convinta che «indipendentemente dalla destra o dalla sinistra tutti hanno solo pappato sulla pelle delle persone malate che hanno bisogno di assistenza sanitaria» mentre Antonella dice che «è da vigliacchi far pesare questi tagli sulle persone malate che, per definizione, sono deboli e indifese, sotto tutti i punti di vista e non solo economici». Infine, Biagio ha inchiodato alle loro responsabilità le forze sindacali. «A questo punto tutti mostrano il loro disappunto sia per attirare voti o per tessere sindacali - ha chiosato - in ogni modo una domanda mi sorge spontanea: dove erano nascosti tutti i rappresentanti sindacali e i personaggi politici quando da tempo si paventava lo scempio della sanità brindisina. Oggi abbiamo toccato il fondo. Vergognatevi».
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