Ad affermarlo è Antonio calabrese di Progettiamo Mesagne dopo aver appreso la soluzione messa in campo dal sindaco per tamponare il vuoto lasciato dall’ex assessore dimissionaria, Palma Librato. Il primo cittadino, infatti, avrebbe diviso le funzioni tra due suoi fedelissimi: i consiglieri comunali Omar Ture e Roberto D’Ancona. Al primo ha affidato la supervisione dell’Urbanistica mentre al secondo dei Lavori pubblici. Una soluzione che in città in molti hanno definito “scontata”. “Sarà pure una soluzione scontata ma è senz'altro pasticciata”, ha spiegato Antonio Calabrese, coordinatore di Progettiamo Mesagne secondo cui “due settori così importanti "ridotti" a meri incarichi di “supervisione", stravagante soluzione che denota una estrema difficoltà, da parte della giunta Molfetta, di continuare la sua già compromessa missione politica”. Per Calabrese “il proliferare di deleghe o incarichi di supervisione, vi sono infatti 4 o 5fra delegati o incaricati, affidate ai consiglieri comunali limita la necessaria azione di controllo che la maggioranza dovrebbe svolgere nei confronti del governo cittadino che sostiene. E' come se due organi distinti e separati, e quindi con funzioni istituzionali diverse, si fondessero”. Detto ciò Calabrese si è detto non meravigliato da tale soluzione perché “pur di mantenere, e soprattutto conservare il potere, tutto è lecito. In definitiva, in questi due anni siamo passati dalla giunta tecnica esterna, che miseramente ha fallito, alla giunta super politica e "consiliare". In effetti Molfetta ha solo rimandato a marzo 2018 una soluzione definitiva del nuovo assetto di giunta che sarà squisitamente politica, per non incorrere nell’errore fatto a inizio consiliatura, che dovrà garantire le quote rosa.
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