Come è noto, già all’indomani della pubblicazione della circolare n° 1 del MEF del 20 novembre 2017, dove si chiariva che il calcolo della parte variabile della TARI per le utenze domestiche, andava computato una sola volta in relazione alla superficie totale e non anche alle pertinenze, i nostri gruppi sollecitarono l’amministrazione a fare chiarezza e a fornire informazioni ai cittadini anche attraverso il sito istituzionale. Ne seguì solo un incomprensibile ed irresponsabile silenzio. Comportamento riprovevole quello dell’amministrazione che, contrariamente a quanto fatto da altri comuni, non ha mai messo a disposizione degli utenti, una pagina web dedicata dove reperire informazioni ed eventualmente scaricare un format per istruire la domanda di rimborso.
Nel frattempo, in questi mesi, convinti delle nostre buone ragioni, abbiamo invitato i cittadini a depositare le domande, aiutandoli, per chi ne faceva richiesta, anche nella compilazione delle stesse, all’interno dei Gazebo organizzati ad hoc o attraverso consulenze telefoniche e finanche a domicilio. Intanto arrivavano dal Ministero dell’economia ulteriori chiarimenti (febbraio 2018) che non lasciavano dubbi sul fatto che l’unica strada per ristorare i cittadini era quella di utilizzare le risorse del bilancio comunale. Il Sindaco, nonostante questo, continuava a resistere. Anzi nel consiglio comunale del 28 Marzo u.s. non solo riteneva illegittimo quello che oggi invece ritiene possibile (la compensazione ad esempio), ma addirittura sfidava i cittadini a fare ricorso alla commissione tributaria.
Non ci siamo persi d’animo e determinati nell’andare fino in fondo alla questione abbiamo anche inviato al Sindaco una interrogazione ufficiale per conoscere le sue intenzioni atteso che altre amministrazioni stavano procedendo a ristorare i cittadini. Successivamente è arrivata anche una sentenza della Corte dei conti Lombardia a confermare, laddove ve ne fosse stato ancora bisogno, che i rimborsi potevano avvenire facendo ricorso alla fiscalità generale.
Il Sindaco, quindi, “folgorato sulla via di Damasco”, ha cambiato idea e ha finalmente dato il via libera ai rimborsi, non solo ma, sorprendentemente, ha accolto la nostra ragionevole proposta avanzata nella nota del 3 giugno u.s., ossia, vista la necessità di assicurare gli equilibri di bilancio, quella di procedere in più fasi ai rimborsi, partendo dalle quote 2014/2015 entro il 2018.
Cogliamo l’occasione, dunque, per rinnovare l’invito a quei tanti cittadini (circa il 70% degli aventi diritto) che non hanno ancora proceduto a produrre l’istanza di rimborso di farlo in tempi brevi.
IL Coordinatore di Progettiamo Mesagne Il coordinatore di Mesagne Attiva
Antonio Calabrese Angelo josè Pacciolla