Per non parlare della rinuncia che ha fatto riguardo l’invito del sindaco Molfetta a essere presente a un incontro che si svolgerà oggi a Brindisi tra il Comune e l’Asl Br1 per puntualizzare i tempi di attuazione del Presidio territoriale assistenziale. “Basta denunce al solo fine di cercare pubblicità, la campagna elettorale è finita”, hanno esordito i giovani del movimento politico di sinistra che, inoltre, hanno tenuto a chiarire che “lui è il nostro rappresentante istituzionale a Roma, lui dovrebbe affrontare e risolvere il problema: i tempi delle denunce pubbliche andavano bene quando si era all’opposizione”.
Il movimento politico ha voluto far notare l’atteggiamento che il parlamentare ha avuto con il blitz che ha compiuto presso l’ospedale De Lellis “in cui si è fatto precedere dalle telecamere”. Non è tutto poiché hanno contestato anche il rifiuto che il parlamentare ha mosso all’invito del Comune di presenziare a un importante incontro istituzionale. “Garbatamente – hanno continuato i ragazzi de “La M” - il sindaco Molfetta, dopo avergli ricordato di essere lui la massima autorità sanitaria locale, nonché dopo averci informato che l’Aresta non ha mai ritenuto di farsi vedere a Palazzo Celestini per confrontarsi col sindaco sui problemi di Mesagne, lo ha invitato al tavolo, con chi di competenza, per risolvere la questione”.
Invece: “il portavoce dei grillini che fa? Dapprima sembrava pronto ad “occupare” in pianta stabile l’ospedale, poi invitato a risolvere concretamente il problema declina l’invito perché il Governo riferirà in aula sui fatti di Genova”. Probabilmente l’onorevole Aresta ha preferito restare a Roma, a Montecitorio, per non perdere il primato di presenze presso l’aula. “Per chi fosse poco avvezzo alle procedure parlamentari – hanno aggiunto i giovani di sinistra - si tratta di star seduti ad ascoltare ciò che l’incaricato di Governo ha da dire sulle azioni da intraprendere in merito ad un determinato fatto: il crollo del ponte, per l’appunto. I deputati, sul punto, ascolteranno senza poter nulla proporre o votare”.
Ecco perché per “La M” la presenza di Aresta all’incontro con l’Asl era di primaria importanza. “Alla luce dell’aumento di tumori in zona e viste le lunghe attese per un esame specialistico, non era meglio rimanere a Mesagne e risolvere, finalmente, l’annosa questione della Tac comprata e mai fatta funzionare? Perché diversamente viene il dubbio che di risolvere il problema non vi sia alcun interesse, ciò che basta è la propaganda ed il facile consenso che la denuncia di un disservizio comporta”.